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05/07/2024 06:00:00

La sete a Trapani e Misiliscemi: razionamenti, pozzi privati nel mirino e blackout a catena

Il caldo afoso di luglio a Trapani si fa ancora più insopportabile. I rubinetti del centro storico restano a secco, vittime di un razionamento forzato.  Intanto, il sindaco Tranchida, con un annuncio che ha il sapore amaro della sconfitta, spiega che la colpa è dei continui blackout Enel. Un copione già visto, che si ripete e lascia i cittadini senz'acqua, proprio quando ne avrebbero più bisogno. Così scatta la corsa alla ricerca dell'oro blu anche nei pozzi privati, acqua che verrà usata dopo la 'certificazione di potabilità'.

Trapani: l'incubo razionamento

Questa volta a saltare il turno di rifornimento idrico è il centro storico, come informa lo stesso sindaco Giacomo Tranchida. “A causa dei ripetuti distacchi Enel, l'erogazione idrica al centro storico avverrà sabato 6 luglio al fine di consentire adeguato accumulo nei serbatoi comunali di san Giovannello” nella giornata di oggi. 

La piaga dei blackout a Bresciana, dovuti anche ai furti di rame, sembrerebbe non placarsi nonostante la videosorveglianza. Anche se quest'ultimo guasto di corrente, paradossalmente, dà la possibilità all'Amministrazione di abituare i trapanesi imbufaliti all'approvvigionamento di acqua una volta a settimana e ... alle docce contingentate.

La beffa di Misiliscemi

Ma a pochi chilometri di distanza, a Misiliscemi, la situazione è ancora più drammatica. Un guasto Enel ha provocato due falle nella condotta idrica, lasciando intere famiglie senza una goccia d'acqua. Il sindaco Tallarita accusa la ditta appaltatrice, ma intanto la sete si fa sentire.

“Sollecitata –fa sapere il sindaco Giuseppe Tallarita-, interverrà domani mattina (oggi per chi legge, ndr), con l’auspicio che in serata possa riprendere l'erogazione dell'acqua in contrada Rilievo, sulla SS 115 fino alla zona di Corallo Vecchio”.

Per effetto domino, è stato cambiato anche il calendario di erogazione a Misiliscemi da ieri mattina.

 La guerra dei pozzi

Mentre la rabbia monta, il sindaco Tranchida gioca la sua ultima carta: la requisizione dei pozzi privati. Una misura estrema, che sa di resa di fronte a una crisi che sembra inarrestabile. Ma l'acqua è un bene primario, e la sete non aspetta.

Trapani e Misiliscemi, quindi, stanno affrontando una grave crisi idrica, acuita dalla scarsità di precipitazioni, dalle alte temperature e dall'aumento della domanda dovuto all'afflusso turistico.

Per far fronte a questa situazione critica, il sindaco Giacomo Tranchida, come aveva largamente anticipato durante l’ultima seduta consiliare, ha emanato una ordinanza attraverso la quale autorizza i funzionari dell'Asp ad accedere ai pozzi privati per effettuare verifiche sulla qualità dell'acqua, propedeutiche alla loro requisizione. 

L'ordinanza sindacale, che fa riferimento alla delibera del Consiglio dei Ministri del 6 maggio 2024, impone alla società Roberto De Martino e alla ditta Vittorioso di consentire l'accesso ai funzionari incaricati dall’Azienda sanitaria provinciale. La polizia municipale è stata incaricata di accompagnare i funzionari e di denunciare eventuali trasgressori.

L'obiettivo di questa misura straordinaria è garantire l'approvvigionamento idrico a tutti e mitigare gli effetti della siccità. Nel frattempo aumentano le richieste di approviggionamento attraverso le autobotti a pagamento, per sopperire al mancato servizio da parte dell'acquedotto comunale, anch'esso comunque a pagamento.
 

Misiliscemi, la prevenzione

E mentre Trapani combatte la sua battaglia contro la sete, a Misiliscemi si lavora per prevenire futuri disastri. I cantieri per la messa in sicurezza dei corsi d'acqua sono un segnale di speranza, ma la domanda che tutti si pongono è: basterà a evitare nuove alluvioni? Sicuramente a mitigarne le conseguenze, anche se l'obiettivo rimane evitare disastri come quello del 2022.

Una terra assetata: la vera protesta è dire 'no allo spreco'

La siccità stringe la sua morsa su Trapani e Misiliscemi. La mancanza d'acqua è un'emergenza che tocca tutti, dai cittadini ai turisti, mettendo a dura prova la pazienza e la resilienza di un territorio già fragile.

L'appello alla responsabilità e al risparmio idrico è l'unica arma rimasta in attesa di soluzioni definitive. Nel frattempo per dissetare la terra e risparmiare soldi in autobotti, ognuno di noi è chiamato a non sprecare l'acqua. Come fare? Un inizio è seguire il "Vademecum delle azioni e buone pratiche finalizzate al risparmio idrico potabile ed alla riduzione dei consumi"