C’è una questione Forza Italia a Marsala che il mondo della politica fa finta di non vedere, che i vertici regionali azzurri rimandano nella loro risoluzione.
Semplicemente non interessa a nessuno, le europee sono passate e dunque si vedrà forse dopo l’estate.
Il fatto è questo: Fratelli d’Italia insieme a Forza Italia, con le firme dei rappresentanti locali, ha deciso di diramare una nota per suffragare la necessità dell’aumentano della Tari, la tassa sui rifiuti.
In verità i meloniani sono legittimati a parlare in nome e per conto del partito, Forza Italia ha invece una situazione molto ibrida, il gruppo in consiglio comunale non esiste se non quello riconducibile a Elia Martinico e a Enzo Sturiano, gli altri sono dei tesserati che, dicono, di avere fatto richiesta di adesione. Tuttavia la convocazione del gruppo non è mai avvenuta e non si conoscono le ragioni.
Viene, pertanto, in quel comunicato utilizzato il simbolo del partito, la bandiera tricolore, che in verità può essere utilizzata dietro condivisione del segretario provinciale. Le regole interne ad un partito valgono anche quando i segretari non piacciono.
Non è mancata la risposta, ieri mattina durante i lavori del consiglio comunale, della consigliera Martinico: “Apprendo da un comunicato stampa che Forza Italia avrebbe appoggiato l'aumento della Tari. Questa circostanza mi costringe a precisare in maniera netta, chiara e risoluta che nessuno - e dico NESSUNO - degli organi preposti a determinare la linea politica del partito a livello comunale ha avallato questa decisione. Non lo ha fatto il segretario provinciale Toni Scilla, non lo ha fatto il direttivo provinciale, e non l'ho fatto io che sono la delegata comunale di Marsala, e che rappresento Forza Italia in città e in quest'assemblea. Se un gruppo di consiglieri e di assessori vuole rivendicare l'aumento della Tari a titolo personale, ne ha naturalmente piena facoltà”.
Poi arriva la diffida: "Nessuno è legittimato a impegnare Forza Italia in una battaglia politica che gli organi competenti non hanno promosso né approvato, e come delegata comunale diffido chiunque dal parlare a nome del nostro movimento, e dall'utilizzare il nostro logo in iniziative di parte. Mi ripeto, per essere compresa senza equivoci sia dai cittadini che dalla stampa, e smentire categoricamente le notizie apparse ieri: Forza Italia NON ha in alcuna maniera sostenuto l'aumento della Tari. Forza Italia in questo è coerente con le proprie scelte e con il proprio DNA: l'impegno per la riduzione delle tasse è una caratteristica fondante del nostro movimento, da sempre, e non saranno queste circostanze a farci mutare orientamento. Se la settimana scorsa mi sono astenuta sulla delibera di aumento della Tari, ciò è avvenuto solo per l'impegno preso dall'assessore Agate di rimodulare le tariffe. Ora vigilerò affinché questo impegno sia mantenuto, e continuerò ad adoperarmi con senso di responsabilità e con rispetto verso la cittadinanza. Quello stesso rispetto che al contrario è mancato al sindaco Grillo, che la scorsa settimana non ha nemmeno avuto il coraggio di presentarsi in aula a sostenere il suo provvedimento”.
Il problema è politico. Una diffida arriva a consiglieri e assessori che sono di Forza Italia ma non c’è formale riconoscimento da parte degli organi preposti nè provinciali nè regionali.
Il problema è interno al partito ma anche in capo al capogruppo di Forza Italia, Stefano Pellegrino, che ha avallato tutte queste operazioni ma non ha saputo garantire copertura ai singoli, che oggi si ritrovano diffidati di fronte alla città.
Sono mesi che l’imbarazzante questione va avanti e pare che a parte qualche timido accenno non c’è volontà davvero di porre la questione sul tavolo regionale.
E’ chiaro che a prevalere è la linea del coordinatore provinciale Toni Scilla, linea che è approvata e avallata, fino a prova contraria, da quella regionale.
Non lo dice la narrazione dei singoli ma i fatti che ad oggi non sono stati posti in essere.
Rossana Titone