E’ arrivata nella tarda serata di ieri la decisione della Cassazione (quinta sezione, presidente Guardiano) sulla condanna all’ergastolo della 35enne Margareta Buffa per l’omicidio di Nicoletta Indelicato.
E la sentenza è stata “fine pena mai”. La Suprema Corte ha, infatti, confermato la condanna all’ergastolo inflitta, lo scorso 23 novembre, nell’appello bis, dalla prima sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo (presidente Frasca) alla 35enne di origine romena Margareta Buffa, processata per concorso nell’omicidio di Nicoletta Indelicato, 25 anni, anche lei di origine romena, uccisa con dodici coltellate e poi parzialmente bruciata la notte tra il 16 e il 17 marzo 2019 nelle campagne di contrada Sant’Onofrio, nell’entroterra di Marsala. Il processo d’appello bis era stato celebrato in quanto la Cassazione, in precedenza, aveva annullato con rinvio ad altra sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo la condanna all’ergastolo inflitta alla Buffa dalla seconda sezione (presidente Pellino) l’11 luglio 2022.
Sentenza che, a sua volta, aveva confermato la condanna alla massima pena inflitta alla Buffa l’1 febbraio 2021 dalla Corte d’assise di Trapani. Lo scorso 23 novembre, i giudici di secondo grado, poco prima di confermare la massima pena, avevano rigettato la richiesta della difesa (avvocato Manduca, del foro di Catania) di acquisire al processo una lettera inviata dal carcere da Carmelo Bonetta, 40 anni, reo confesso dell’omicidio, processato in abbreviato e condannato a 30 anni di reclusione. Una lettera con la quale, a quanto pare, Bonetta avrebbe tentato di scagionare in extremis la Buffa, dopo averla in precedenza accusata di avere concorso nell’omicidio. Nell’aprile 2022, la Cassazione ha reso definitiva la condanna a 30 anni per Bonetta, che in primo grado è stato condannato dal gup del Tribunale di Marsala Francesco Parrinello. La pena venne confermata in appello.
Ieri sera, i familiari di Nicoletta Indelicato hanno commentato: “Giustizia è stata fatta, anche se nulla ci potrà restituire l’amore della nostra vita”. A rappresentare la famiglia Indelicato come legali di parte civile sono gli avvocati Giacomo Frazzitta e Piero Marino. “Ringrazio la Procura della repubblica di Marsala per l’eccellente lavoro investigativo svolto e per la velocità con cui ha risolto il caso – ha dichiarato l’avvocato Frazzitta - E anche per avere consentito di poter approdare a questa sentenza”.Sia Buffa che Indelicato, da piccole, erano state adottate da famiglie di Marsala. I tre protagonisti della vicenda erano amici, o comunque si frequentavano, e sul reale movente dell’omicidio non si è riusciti, per ammissione degli stessi inquirenti, a fare piena luce. Subito dopo l’avvio delle indagini, interrogato dai carabinieri, Bonetta confessò, raccontando agli investigatori di essersi nascosto nel bagagliaio dell’auto con cui Margareta ha portato Nicoletta in contrada Sant’Onofrio. E che, poi, è saltato fuori, coltello in pugno, quando l’amica si è fermata. Successivamente, però, al processo, ha detto che lui ha inferto “solo tre coltellate” alla vittima. Le altre, quindi, le avrebbe inferte la Buffa. Bonetta, però, ha più volte cambiato versione sulle modalità dell’omicidio e sulle sue motivazioni.