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25/07/2024 14:01:00

Trapani, sull'aumento della Tari scoppiano le polemiche

Sul tema scottante della Tari si infiamma la battaglia tra l'Amministrazione e l'opposizione a colpi di accuse e repliche tra il primo cittadino Giacomo Tranchida e Maurizio Miceli di Fratelli D'Italia.

L'accusa di Miceli "Aumentare la Tari è vergognoso!"

Il 19 luglio scorso, il Consiglio Comunale di Trapani ha approvato il Piano Economico Finanziario (PEF) per la gestione dei rifiuti, adeguando di conseguenza le tariffe TARI 2024. Tale decisione, obbligata dalla normativa nazionale che impone la copertura dei costi del servizio tramite tariffe, ha suscitato la reazione del consigliere Miceli, e di tutto il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia.

"Aumentare la TARI alle imprese, dal 10 al 15%, e alle famiglie, dal 6 al 9%, specie in questo momento di carenza idrica, è vergognoso!" ha denunciato Miceli , che in aula durante la seduta sulla crisi idrica, è stato accusato di istigazione a condotte di reato dal sindaco Giacomo Tranchida, subito dopo aver proposto di compensare con la tassa di soggiorno, l'aumento delle spese che gli albergatori sostengono per acquistare l'acqua. (Ne abbiamo parlato qui)

Miceli è uno "scellerato": la risposta di Tranchida

Non tarda ad arrivare la replica alle accuse da parte del sindaco Tranchida, che ha voluto sottolineare come la proposta di delibera sia stata discussa in commissione consiliare per cinque giorni, senza ricevere alcun suggerimento dall'opposizione, che ha scelto di disertare i lavori d'aula al momento del voto.

Il sindaco ha spiegato che il contributo di 50 milioni di euro per il 2024 sia una cifra insufficiente a coprire i costi esorbitanti, dovuti all'inefficienza del sistema regionale, all'aumento dei prezzi dell'energia e alla chiusura delle discariche. E che "il criterio utilizzato dalla Regione per calcolare i contributi è sbagliato, perché non premia i comuni virtuosi come Trapani, che hanno una percentuale di raccolta differenziata più alta rispetto ad altri".

"Le farneticazioni del consigliere Miceli sull'aumento della TARI sono semplicemente ridicole e prive di qualsiasi fondamento. L'adeguamento delle tariffe, approvato dal Consiglio Comunale il 19 luglio, è un obbligo di legge, imposto dalla normativa nazionale e non certo una scelta arbitraria di questa Amministrazione.

Mentre il consigliere Miceli - continua Tranchida - preferisce disertare le sedute e puntare il dito, noi ci siamo rimboccati le maniche per affrontare il problema. Per cinque giorni, la proposta di delibera è stata discussa in commissione, ma l'opposizione, invece di contribuire con idee e soluzioni, ha preferito la fuga. Avrebbero potuto proporre tagli ai servizi, come la scerbatura o lo spazzamento stradale, o l'allungamento della turnazione per il ritiro dei rifiuti, ma hanno scelto la strada più facile: la polemica sterile.

L'aumento dei costi del servizio rifiuti, come ben sanno anche i cittadini, è causato dai sovrapprezzi legati al conferimento dell'RSU, coperti solo in minima parte dalla Regione Siciliana. La verità è che la Regione ha abbandonato i Comuni, cancellando gli impegni di finanziamento presi nel 2023, e lasciandoci soli ad affrontare l'impennata dei costi, che vanno dal 10% al 50%.

Nonostante le difficoltà, Trapani si conferma tra le città più virtuose in termini di raccolta differenziata, con una percentuale del 66%. Un risultato che ci permette di evitare ulteriori sanzioni, a differenza di altre città come Catania, ferma al 33%.

Invece di fare demagogia, il consigliere Miceli dovrebbe informarsi e proporre soluzioni concrete. Le sue richieste di agevolazioni per i cittadini, prive di copertura finanziaria e in contrasto con la normativa vigente, sono solo un tentativo di raccattare qualche voto, senza alcun rispetto per il lavoro serio e responsabile che questa Amministrazione sta portando avanti".

La controreplica di Fratelli d'Italia: "Ignorate le nostre proposte"

E non tarda ad arrivare la replica sottoscritta dal gruppo consiliare di Fratelli d'Italia al comune di Trapani: Maurizio Miceli, Nicola Lamia e Gaspare Gianformaggio

"Leggiamo basiti la nota stampa del sindaco Tranchida – Barbara. Questi non hanno fatto nulla negli ultimi anni per evitare l’aumento della TARI, hanno saputo soltanto aumentare tutto cercando di attribuire le colpe agli amministratori precedenti, alla Regione, al Governo Nazionale, alla mafia dell’acqua, manca solo che chiamino in causa il sindaco di Misiliscemi e abbiamo completato il quadro, anzi no, lo chiamano in causa ripetutamente.

Ricordiamo quando chiedeva il voto nelle frazioni parlando di autodeterminazione dei popoli e ora dall’acqua al bilancio, a tutto il resto, i responsabili sono i fautori della secessione della città di Trapani. Noi siamo sempre stati dalla parte del No, con tanto di comitato costituito all’epoca del referendum. Queste sue continue fluttuazioni tra una verità e un’altra, cercando di mistificare le condotte altrui per coprire i propri evidenti errori hanno stancato i trapanesi tant’è che è l’ultimo sindaco in classifica per gradimento secondo il Sole24Ore. Non abbiamo la pretesa di essere sondaggisti ma non ci voleva uno studio particolare per saperlo.

Il Sindaco sconosce le norme, anzi, pur conoscendole continua ad alzare le imposte, compresa proprio la tassa di soggiorno, con cui potrebbe per legge ridurre l’aumento TARI.

Le nostre proposte, costantemente ribadite in Consiglio Comunale e non solo, sono state sempre ignorate, pur ricevendo l’apprezzamento degli uffici e talvolta addirittura tacciate di essere strumento di istigazione a reato: la verità è che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Tranchida - Barbara non lavora per migliorare le condizioni dei trapanesi ma per mettergli le mani in tasca. Fratelli d’Italia era presente in consiglio comunale, il consigliere Miceli invece era a Palermo a partecipare alla fiaccolata in suffragio di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta.

Una seduta che non si doveva tenere perché non era stata correttamente convocata la seconda commissione consiliare, i cinque giorni non erano trascorsi, e poi la vergogna del contingentamento dei tempi a quindici e poi venti minuti per trattare un tema così delicato.

Tranchida - Barbara danno ordine e i consiglieri di maggioranza eseguono, con continue violazioni del regolamento, con un clima consiliare sempre teso, dovuto al fatto che all’opposizione non è consentito di fare il proprio ruolo, d’altronde hanno perfino bocciato le dirette sulla pagina istituzionale Città di Trapani per evitare che sempre più cittadini possano vedere come si comportano, patendo solo le conseguenze delle loro scelte: tasse alte a parità di disservizi. Meno male che amministrare era una cosa seria”.