Una decina di alberi di alto fusto sono stati tagliati all’interno del Parco Archeologico di Selinunte. Non sono stati oggetto di potatura, o di interventi mirati ad alcuni rami che avrebbero potuto costituire un pericolo, ma sono stati abbattuti e la legna è stata portata via da diversi camion.
Lo ha deciso il direttore del parco, Felice Crescente, che in un incontro pubblico di qualche giorno fa, ha spiegato così la scelta:
“Stiamo facendo un lavoro di restauro del paesaggio. Abbiamo tolto degli alberi, eucalipti, pini che non hanno nulla a che fare con la vegetazione della macchia mediterranea e che non c’entrano nulla col parco. Erano stati piantati negli anni ’50 da qualche custode che probabilmente arrivava e metteva una sua piantina, che magari poi diventava anche pericolosa. Tra le altre cose, occludevano anche la vista del tempio E che, se era stato costruito lì, aveva un senso: doveva essere visto da lontano. Finito di bonificare l’Acropoli, passeremo ad un’altra zona. Si tratta di interventi che faremo anche alle Cave di Cusa e che stiamo facendo a Pantelleria”.