La vicenda dei lavoratori Asu dei beni culturali siciliani è paradossale: le promesse di stabilizzazione da parte del governo regionale si stanno rivelando aria fritta e così a farne le spese sono i turisti che, a causa di uno sciopero sacrosanto, si vedono sbarrare le porte di importanti siti culturali dell'Isola, come il Museo archeologico ibleo di Ragusa". Ad affermarlo è il parlamentare del Partito democratico all'Assemblea regionale siciliana, Nello Dipasquale, che commenta così la protesta dei lavoratori Asu guidata dalle sigle sindacali.
"Nessuno alla presidenza della Regione ha sentito il dovere di accogliere i sindacati e ascoltare le ragioni di questi lavoratori che da anni svolgono mansioni preziose per i beni culturali della Sicilia ma ai quali ora viene negata qualsiasi spiegazione - aggiunge Dipasquale -. Schifani smetta di fare proclami sulla 'fine del precariato in Sicilia' e intervenga concretamente affinché le promesse non restino soltanto vuote parole. Il settore dei beni culturali è fondamentale per la Sicilia - conclude Dipasquale - perché rappresenta il nostro biglietto da visita per i tanti turisti che scelgono la Sicilia. Figuracce come quelle di questi giorni, con importanti siti chiusi, non sono ammissibili".