Si è concluso ieri a Castellammare del Golfo il Progetto dell’ULEPE di Trapani “Per l’Alto Mare Aperto”: un viaggio per terra e per mare nella riscoperta di sé.
Andare per mare è un’esperienza millenaria che obbliga a tracciare una rotta, a conoscere i rischi del mare e i propri limiti, a collaborare con chi è a bordo e a favorire il viaggio interiore.
Si tratta di un dispositivo educativo volto ad accrescere il senso di collaborazione e di reciproca dipendenza, oltre che a favorire l’introspezione.
Il progetto, ideato dal Direttore dell’ULEPE di Trapani, Rosanna Provenzano, è stato reso possibile dalla collaborazione con la Capitaneria di porto di Trapani (Com. Cassone) e l’Ufficio Locale Marittimo di Castellammare del Golfo, il Sindaco del Comune di Castellammare del Golfo (Giuseppe Fausto), con il Dirigente Scolastico del Polo Statale ISS "Piersanti Mattarella" di Castellammare del Golfo-Alcamo (Giuseppe Lo Porto) e con il Presidente Lega navale italiana- Sez. di Castellammare del Golfo (Giuseppe Stabile), coordinati dalla referente di progetto, Angela Adragna.
Esso si pone come metafora della vita, un viaggio esistenziale alla (ri)scoperta di sé, che - tramite la tecnica dello storytelling - spinge a conoscersi, raccontarsi e ascoltarsi e si rivolge a quei soggetti destinatari di misure e/o sanzioni di comunità in carico all’ULEPE allo scopo di favorirne la rieducazione e il reinserimento sociale. A guidare i soggetti nel percorso introspettivo per terra e per mare una psicologa vela-terapista, dott.ssa Serena Di Marco.
Già nei primi incontri, svoltisi a Castellammare del Golfo, sono emersi i temi relativi alla “libertà” intesa in senso ampio nonché ai vincoli che a volte possono indurre un soggetto a trasgredire le regole, rompendo il patto di convivenza civile e compromettendo parte della propria esistenza.
Ieri, come dicevamo, si è svolta la giornata conclusiva del Progetto: nell’ottica di una “restituzione” alla collettività di quanto appreso durante il percorso per mare, i partecipanti, con il supporto dell’Associazione Plastic Free, hanno messo a disposizione le proprie energie per ripulire la zona della Cala Marina di Castellammare del Golfo, “riparando” in tal modo il danno inferto alla collettività a causa del proprio agito deviante. Un nuovo modo di concepire quella “Giustizia di comunità”, di cui l’UEPE si fa massimo promotore e che consente di perseguire il finalismo rieducativo cui fa riferimento la nostra Costituzione.