Rosalia d’Alì, assessora alla Cultura e all’Ente Luglio Musicale del Comune di Trapani si è dissociata da come il sindaco Tranchida e l’assessore Lele Barbara hanno gestito la faccenda Green Valley Pop Fest.
Ma cosa racconta questa dichiarazione? Molto più di quello che appare.
Intanto non è piombato come un lampo, già il sindaco Giacomo Tranchida era stato avvertito e pare, secondo voci attendibili di Palazzo, che abbia pure contribuito a limarlo, perché affondava il colpo più chirurgicamente di come è.
I fatti, dicevamo, sono quelli relativi al Green Valley (che Tp24 ha raccontato dettagliatamente) l’ assessora alla Cultura d’Alì non è stata coinvolta in nessuna scelta, dunque non ha responsabilità, lo mette nero su bianco, perché se domani ci sarà un accertamento della Corte dei Conti almeno la d’Alì ha chiarito la sua di posizione, sulla carta.
Del resto l’evento è targato Lele Barbara, altro assessore su cui Tranchida ha puntato tutte le fiches, almeno per ora. Perché, qualcuno ha dimenticato, che il sindaco di Trapani non è uno sprovveduto e nemmeno uno di primo pelo.
Si è aperta molto più di una polemica, c’è uno strappo e da quelle righe bisogna andare oltre. Il comunicato indica i due “azionisti”: Barbara e l’Ente Luglio. La d’Alì è stata non informata o più semplicemente, come accade di consueto e spocchiosamente, scavalcata. L’assessora conferma che ciò non accadrà più, perimetra il suo spazio e le sue deleghe, dunque perimetra pure lo spazio degli altri e li confina ai loro adempimenti, compreso Natale Pietrafitta, amministratore delegato del Luglio Musicale.
Il primo paletto all’invasione di campo è questo: “Con spirito di squadra ho sottoscritto la delibera che stanziava 50.000 euro dal bilancio comunale per evitare il rischio che alcuni artisti già annunciati non potessero partecipare, deludendo così i tanti fan che avevano acquistato il biglietto. Nel corso dei mesi non mi sono occupata né dei rapporti con gli organizzatori, né dello stato di avanzamento amministrativo e procedurale necessario per ottenere le autorizzazioni con il coinvolgimento delle partecipate, passaggi seguiti dal collega assessore con delega agli Eventi, Emanuele Barbara”.
Quindi, per le responsabilità da addossare passare da Barbara, poi la d’Alì affonda un altro colpo: “Trovo corretto che il Luglio si apra alle nuove generazioni e ai generi più popolari e si impegni nel sostenere anche altre iniziative che possano accrescere l’offerta locale, sempre nel rispetto della legge, con trasparenza e con il coinvolgimento del Consiglio di Amministrazione e degli organi delegati dal Comune. Riguardo alla polemica sulla coproduzione e sul finanziamento concesso dalla Regione Siciliana al Luglio Musicale per il Green Valley, prendo le distanze da quanto accaduto. La gestione delle procedure si è svolta senza richiedere la mia partecipazione attiva e soprattutto, e mio malgrado, senza il mio coinvolgimento diretto, e di questo me ne rammarico”.
Nel comunicato c’è un chiaro indirizzo politico, netto, l’assessora non è disposta a fare la pedina di una giunta che non la coinvolge nelle scelte che riguardano le sue deleghe, non c’è solo una presa di posizione ma anche l’indicazione prossima di un metodo con cui si deve lavorare ovvero ne trarrà le conseguenze: “Per questo non intendo consentire ulteriormente che si prendano decisioni che riguardano l’ente senza il mio avallo e, nel caso di coproduzioni, senza il coinvolgimento del direttore artistico”.
Barbara non ha potuto rispondere ufficialmente alla collega di giunta ma sulla sua pagina fb il riferimento, seppure non sia mai menzionata, è alla d’Alì: “Care amiche e cari amici, c’è caldo e con queste temperature diventa tutto più snervante. Quando alla calura si aggiunge anche una certa “pesantezza” mentale, l’unica cosa da fare è staccare per un po’ la spina e la liberare la mente. Diversamente, specialmente per chi amministra la cosa pubblica, correre il rischio di fare errori, naturalmente in buona fede, sarebbe davvero facile. È giunta dunque l’ora di una pausa, per rigenerarsi e riprendere a correre. A scuola, ormai una vita fa, non amavo molto l’educazione fisica. In politica, invece, sono dell’idea che correre sia fondamentale anche se serve un certo allenamento. Il mio allenamento siete voi, dunque proseguiamo in quello che stiamo facendo senza dare peso a sciocchezze o tentativi di destabilizzare la nostra sintonia. A buon intenditor, poche parole o al massimo qualche articolo di giornale!!!”.
Padroneggia con spavalderia la sua azione amministrativa, la butta in faccia ai trapanesi che lo applaudono. In fondo ognuno è quel che è, pure dentro le Aule deputate alle istituzioni, il linguaggio non sempre opportuno e le cadute di stile sono quelle di chi cerca di vestire i panni di ciò che maldestramente aspira ad essere.
La spaccatura in giunta, intanto, si è consumata. L’assessora d’Alì ha lanciato i primi segnali di insofferenza, il sindaco Tranchida al suo rientro cercherà di livellare la situazione, pare metterà mani anche ad un rimpasto di giunta. Manuale Cencelli o no l’indirizzo sarà più politico.