C’è una convenzione stipulata tra il Comune di Marsala e la Dog Village di Butera per l’esternalizzazione del canile municipale.
La struttura fino a qualche tempo fa era stata chiusa per sovraffollamento, non sono mancate negli anni le tante critiche che hanno colpito i vari assessori con delega: lì dentro non ci sono pupazzi ma cani che hanno tutto il diritto di vivere in benessere ma anche la possibilità di essere adottati. Pochissime, per non dire nulle, le azioni di sensibilizzazione volte alle adozioni. Tutto lasciato sulle spalle delle associazioni animaliste.
Il canile è stato oggetto di critiche pure da chi arriva da Brescia: “Ho visto centinaia di cani rinchiusi in recinti senza il benché minimo d'ombra (e penso che il costo di un graticcio sia alla portata di un qualsiasi comune), situazione che ritengo indegna di un paese civile”.
La Dog Village ha in affidamento il canile fino al mese di settembre, con molta probabilità si continuerà con la convenzione, che è stata stipulata solo dal 17 luglio 2024 al 17 settembre 2024.
Ad oggi i cani sembrano ben tenuti, con area sgambamento ben pulita, piazzale esterno curato, piscine per cani che non avevano mai varcato quel cancello, che creano momenti di condivisone tra il personale e gli animali presenti, di refrigerio.
Certo, il miglior posto per un cane è sempre una casa dove possa trovare spazi comodi e qualcuno che si prenda cura di loro, senza il freddo cemento invernale che diventa infuocato in estate. Non esistono i canili come castelli o ricchi di amore, è per questo che le amministrazioni devono trovare un equilibrio e assegnare la delega non a casaccio, come accade sovente, ma contemperando le esigenze delle casse comunali senza mai fare venire meno il principio che il benessere animale non può essere un problema ma una priorità.
I cani abbandonati e i randagi devono avere l’opportunità di essere adottati e di vivere fuori un box, integrati e socializzati. L’area di sgambo non è un lusso ma deve essere la quotidiana medicina per animali che sono stati traditi dall’uomo.
E’ segno di maturità amministrativa, oltre che di slancio altruistico valoriale (che se non c’è non te lo puoi inventare, nonostante le belle parole) la promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione per l’adozione di animali di affezione.
Tra gli obiettivi ci dovrebbe pure essere quello di diffondere la cultura del possesso responsabile, ovvero informare proprietari e futuri proprietari sia sui comportamenti da seguire che sugli obblighi di legge (microchip, registrazione all’anagrafe, raccolta deiezioni, danni a persone e cose); contrastare l’abbandono degli animali, che costituisce reato previsto dal codice penale, incentivare la pratica della sterilizzazione.
Più che spot servono fatti, serve prima ancora una certa sensibilità.