Margherita Barraco, del Comitato Sacro Cuore di Maria, aveva detto che comprare le Sarde a Sciacca per la sagra di Marinella di Selinunte, sarebbe stata una presa in giro per le persone. Per cui, dal momento che l’unica “sardara” era affondata nel luglio scorso, l’appuntamento solitamente previsto nell’ambito della festa che annualmente si conclude con i fuochi d’artificio, era saltato (ne abbiamo scritto qui).
Ma Carlo Barraco, presidente della cooperativa che si è sempre occupata dell’organizzazione della sagra (e zio di Margherita) ha rilanciato: si farà, la tradizione non morirà. Anche perché, i 30 soci della cooperativa avrebbero la disponibilità di 18 pescherecci, più della metà dei quali autorizzati alla pesca delle sarde con la “tratta” (un particolare tipo di rete).
Barraco, nel sottolineare che in passato le sarde siano state fatte arrivare perfino dalla Puglia, ha rimarcato come il mare dove pescano i selinuntini sia lo stesso dove vanno i pescatori di Sciacca e ha fornito una data: il 31 agosto. Al momento non è certo da dove arriveranno queste sarde e se la degustazione sarà gratuita, ma secondo il presidente della cooperativa, in qualche modo ci saranno. E la tradizione sarà salva.
Si spera soltanto che la coincidenza con La Notte Gialla di Gibellina, non comporti una minore partecipazione della gente. Ma si è ancora in tempo per un altro cambio di data.