La Regione Siciliana ha deciso di avviare una commissione per indagare e migliorare il funzionamento dei Pronto Soccorso sull'isola. Questa decisione arriva in risposta alle continue segnalazioni di criticità nei servizi di emergenza sanitaria, aggravate da carenze strutturali e organizzative.
L'assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, ha formato la "Commissione Pronto Soccorso", che sarà composta da direttori di reparti di emergenza e si insedierà martedì prossimo. Questa commissione avrà il compito di esaminare in dettaglio le problematiche attuali, inclusa la carenza di personale e risorse, che ha portato a situazioni di grave difficoltà nei Pronto Soccorso siciliani.
L'obiettivo principale della commissione sarà quello di valutare l'efficienza e l'operatività delle aree di emergenza, nonché di proporre soluzioni per superare le attuali difficoltà. Saranno esaminate le competenze e le infrastrutture degli ospedali, con particolare attenzione alla formazione del personale, alla gestione dei percorsi di soccorso e alla disponibilità delle risorse mediche.
L'assessore Volo ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa per garantire un'assistenza sanitaria adeguata ai cittadini siciliani. Inoltre, la commissione dovrà presentare un piano dettagliato di intervento entro settembre, che includerà proposte per l'assunzione di nuovo personale e per l'implementazione di tecnologie avanzate nei Pronto Soccorso.
Il lavoro della commissione sarà cruciale per affrontare le sfide attuali e per garantire che i Pronto Soccorso siciliani possano fornire un servizio efficace e tempestivo a tutti i cittadini.
GUARDIE MEDICHE. Un quadro completo delle criticità delle guardie mediche e proposte per superarle nell’immediato. È la richiesta avanzata dall’assessorato della Salute alle Aziende sanitarie provinciali in vista di un generale ammodernamento tecnologico e gestionale grazie ai fondi disponibili del Pr Fesr 2021-2027.
Nella nota firmata dal dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, viene chiesto ai direttori generali delle Asp di fornire una relazione sulle modalità di gestione delle guardie mediche, sulle risorse tecniche e sul personale impiegati. Allo stesso tempo viene chiesto di indicare attività e provvedimenti concreti che le aziende sanitarie intendono adottare per superare le situazioni più critiche, anche attraverso risorse aggiuntive regionali. Tutte le iniziative dovranno essere in linea con le azioni previste dal Pr Fesr 2021-2027. I fondi europei a disposizione, non solo per le guardie mediche ma per il potenziamento della complessiva assistenza territoriale, ammontano a 70 milioni di euro. Il relativo bando verrà pubblicato a settembre per acquisire le proposte delle aziende sanitarie e, conseguentemente, verranno approvati e finanziati gli interventi che saranno ritenuti coerenti con la programmazione regionale.
«Prosegue il percorso avviato dal mio governo per migliorare l’assistenza nei confronti dei cittadini – dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani –. Non possiamo accettare che in un sistema sanitario strutturato la medicina territoriale presente nei Comuni siciliani possa trasformarsi, in alcuni casi, in medicina di frontiera. Come già accade con la commissione per i pronto soccorso e con il piano per l’abbattimento delle liste d’attesa, anche sulla continuità assistenziale sto seguendo da vicino l’operato dei manager».
Data l’importanza del tema e la necessità di intervenire tempestivamente, il dipartimento per la Pianificazione strategica ha chiesto ai direttori generali delle Asp di presentare le relazioni sulla situazione delle guardie mediche entro il prossimo 2 settembre.
«Alcune criticità strutturali e organizzative della continuità assistenziale e più in generale della medicina di prossimità – dichiara il direttore generale Iacolino – sono ben note a questo dipartimento e al governo regionale, che sta lavorando intensamente per migliorare la rete assistenziale territoriale. Per questo, in accordo con l’assessore Volo, stiamo portando avanti, con il coinvolgimento delle Asp, un percorso unitario di riorganizzazione delle guardie mediche in vista del futuro inserimento di queste strutture, grazie ai progetti del Pnrr, all'interno delle case di comunità. Si tratta di un’azione parallela a quelle avviate su altri fronti, come il piano regionale sull’abbattimento delle liste d’attesa e i ricordati progetti relativi al Pnrr, su cui faremo il punto con i direttori generali delle Asp, per le azioni ulteriori da intraprendere, in un incontro convocato per il 2 settembre».