La Sicilia Occidentale è in ginocchio a causa della persistente siccità che sta colpendo duramente il settore vitivinicolo, una delle tradizioni agricole più radicate dell'isola. L'associazione "I Guardiani del Territorio" ha lanciato un allarme preoccupante: la produzione di uve è crollata di oltre il 50%, e molte piante sono ormai compromesse, mettendo in grave difficoltà migliaia di aziende agricole e le Cantine Sociali a cui sono legate.
In una nota, il presidente Davide Piccione denuncia l'assenza di iniziative concrete da parte del Governo Regionale e Nazionale, nonché il silenzio delle Organizzazioni Sindacali. "Non possiamo più tollerare l'inerzia di un Governo che sembra ignorare la gravità della situazione – ha dichiarato Piccione – così come non possiamo accettare il mancato sostegno delle organizzazioni che dovrebbero difendere le aziende e i lavoratori agricoli".
Le richieste urgenti dell'associazione
Per affrontare questa emergenza, "I Guardiani del Territorio" chiedono l'immediata convocazione di un tavolo tecnico presso la Presidenza della Regione Siciliana. A questo tavolo dovrebbero partecipare le associazioni di categoria, le istituzioni locali, le Cantine Sociali e i rappresentanti delle aziende agricole, con l'obiettivo di sviluppare misure di sostegno efficaci e rapide per il comparto vitivinicolo.
Le richieste avanzate dall'associazione: stanziamento di fondi straordinari per garantire la sopravvivenza delle aziende vitivinicole colpite; attivazione di misure straordinarie per la gestione idrica, inclusi piani di irrigazione emergenziale; elaborazione di un piano di recupero del territorio per preparare il settore alle sfide future e proteggere le coltivazioni.
Secondo i "Guardiani del Territorio", l'assenza di misure immediate e concrete rischia di portare a conseguenze catastrofiche. "Senza interventi urgenti – ha proseguito Piccione – vedremo l'abbandono delle terre, la chiusura di migliaia di aziende e la fine di una tradizione vitivinicola secolare. Questo sarebbe un colpo devastante per l'economia della nostra isola". L'associazione avverte che non rimarrà passiva di fronte a questa emergenza. "Se il Governo e le Organizzazioni Sindacali continueranno a restare immobili, ci riserviamo il diritto di intraprendere tutte le azioni necessarie per difendere il nostro territorio, incluse proteste, mobilitazioni e azioni legali".