Mancano ancora 10 giorni per l’inizio della scuola e a Marsala, il sindaco Massimo Grillo, suscita già malumori e polemiche.
Il sindaco infatti vuole ridurre le ore di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli studenti che ne hanno bisogno. Il motivo? Il Comune non ha soldi. Ma non lo può fare, e gli assistenti lo bacchettano: “ha preso un abbaglio, una caduta di stile”.
I fatti. Il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione è molto importante per quei bambini e ragazzi che, in base ai disturbi di cui sono affetti, hanno bisogno di un sostegno per poter frequentare la scuola.
Mentre per le scuole superiori il servizio Asacom è garantito dall’ex Provincia, per le scuole statali, i cui servizi sono gestiti a Marsala dall’istituzione Marsala Schola, è invece di competenza comunale.
Un anno fa c’erano stati dei problemi per far partire il servizio nelle scuole superiori, con il Libero Consorzio che aveva difficoltà a trovare i fondi.
E sempre l'anno scorso il sindaco Grillo aveva provato a tagliare il servizio.
In questi giorni, però, a Marsala sta succedendo qualcosa di simile.
Nei giorni scorsi il Sindaco Grillo ha trasmesso alle scuole del Comune una nota con la quale si invitano le Istituzioni scolastiche a rivalutare l’assegnazione delle ore per singolo alunno tramite la riconvocazione di un ulteriore “GLO” nelle scuole entro la prima decade di settembre 2024. A Marsala sono circa 200 i bambini che hanno bisogno dell'assistenza all'autonomia e alla comunicazione.
Il Glo (Gruppo di Lavoro Operativo per l'inclusione) è l'organo collegiale che procede alla stesura e all'approvazione del Piano educatovo per gli alunni con disabilità certificata. È composto da tutti i docenti del Consiglio di Classe e presieduto dal Dirigente Scolastico (o figura delegata).
Partecipano al GLO anche i genitori dell’allievo (o chi ne esercita la responsabilità genitoriale), l’alunno con disabilità, le figure professionali interne e esterne che interagiscono con l’alunno diversamente abile nel suo percorso di crescita.
I piani educativi vengono predisposti ogni anno ad ottobre, febbraio e maggio. Il sindaco ha sostanzialmente chiesto che si riconvocassero questi collegi per rivedere i piani e ridurre le ore di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per i bambini disabili.
Una grande forzatura che non è piaciuta ad Aca Sicilia, il sindacato degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione. “Nella nota del sindaco si presuppone, di fatto, che le Istituzioni scolastiche, in sede di GLO, nella massima cura dei bisogni dello studente con disabilità, nel rispetto della propria competenza e professionalità, abbiano maldestramente quantificato le risorse che, ricordiamo, vengono indicate in funzione dei bisogni dell’alunno”.
Per ACA il sindaco Massimo Grillo ha “preso un abbaglio, rispetto alla propria responsabilità, in qualità di amministratore, di convenire pedissequamente alle richieste pervenute nei PEI (redatti nei GLO) mettendo i problemi di bilancio innanzi al Diritto all’Inclusione degli studenti con disabilità”.
Ma la cosa grave, per il sindacato, è che il sindaco ha messo in pratica “una ingerenza di carattere amministrativo su una questione che invece deve essere affrontata, se ne ricorresse la necessità, da un Giudice ordinario competente in materia di Diritto Soggettivo.
Se il Sindaco Grillo avesse intenzione di non rispettare le quantificazioni delle risorse indicate nei PEI sarebbe una sua esclusiva responsabilità, insieme agli uffici competenti; ma chiedere, o peggio, tentare di strumentalizzare le Istituzioni Scolastiche inducendo alla rimodulazione dei PEI non solo è assolutamente illegittimo, in quanto non competente, ma anche un tentativo di scaricare la responsabilità alla Scuola: una caduta di stile rispetto alle competenze e professionalità di tutti gli operatori della Scuola medesima, come sopra detto, in primis dei Dirigenti Scolastici”.
Aca Sicilia ha quindi chiesto ai dirigenti scolastici di non dare seguito alle richieste del sindaco, “in quanto illegittime”. Ed eventuali ”eventuali lesioni dei diritti degli studenti con disabilità saranno rappresentate nelle sedi opportune a valere del diritto soggettivo di ognuno”. Ma se il Comune non ha le risorse per garantire il servizio? Le deve trovare. Rischia infatti il ricorso al tar da parte dei genitori e in pochi giorni sarebbe obbligato a portare il servizio ai livelli stabiliti.