Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
31/08/2024 07:00:00

"Da 23 anni torno a Marsala, città dimenticata e forse da dimenticare"

 Era il lontano 2001 il primo anno che incontrai il "Gomito di Sicilia". Veneto, pilota comandante di aeromobili impiegati in riprese aerofotogrammetriche del territorio, rimasi per 2 mesi ospite di Marsala.

Pulita, magari non proprio "Svizzera", ma senza dubbio composta e ordinata, clima perfetto, la meraviglia silenziosa dello Stagnone, gente ospitale, buon cibo, turismo sostenibile: fu amore a prima vista!

Da quell'anno, sempre per lavoro ci sono tornato tutti gli anni, almeno per un mese, e da 11 anni a questa parte 4 mesi l'anno impiegato come pilota Canadair a salvaguardare il patrimonio boschivo di questa terra sorprendente. Nel 2016 ho preso casa in centro storico, trasformandola in parte in casa vacanze.

A distanza di 23 anni dal mio incontro con questa città, nulla è più come prima, ma decisamente e solo in peggio. Marsala negli ultimi anni, è sprofondata in una spirale di degrado che sembra non avere fine. Le strade, un tempo ben curate, oggi sono divenute ricettacoli di immondizia e vegetazione incolta, creando non solo un’immagine desolante ma anche potenziali rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini.

Le vie sono ormai costantemente invase da sacchi di rifiuti che si accumulano, alimentando una percezione di abbandono che preoccupa residenti e visitatori. Piazza del Popolo è una discarica a cielo aperto.

Le vie del centro, fatto salvo Via Garibaldi e Via XI Maggio e una parte di Via Roma, sono in condizioni igieniche inaccettabili e la presenza di vegetazione ai margini delle vie alta in alcuni casi anche una quarantina di centimetri, fa ben capire da quanto tempo la manutenzione latita; uno dei lungomari più belli d'Italia versa in condizioni che potrei definire "post belliche".

A questa situazione si aggiunge la vegetazione non curata, che cresce rigogliosa ai bordi delle carreggiate delle strade di accesso alla città, che in taluni casi restringendo la visibilità rendono la circolazione stradale pericolosa.

L'inosservanza dei segnali stradali è ormai la norma piuttosto che l'eccezione. Auto parcheggiate in doppia fila, motocicli che sfrecciano senza alcun rispetto per i limiti di velocità, bici e monopattini nelle zone pedonali, e pedoni costretti a farsi largo tra ostacoli e sporcizia: tutto ciò dipinge un quadro allarmante dell’attuale gestione urbana. La mancanza di rispetto per le regole è un chiaro sintomo di una inciviltà diffusa tra i cittadini da un lato e dall'altro da un’assenza di controllo e sanzioni da parte delle autorità competenti, che sembra non preoccuparsi del progressivo scivolamento verso il caos.

A questo quadro già di per sé preoccupante si aggiunge un altro grave problema: l'inosservanza delle normative relative alle emissioni sonore. Grazie anche a fantasiose ordinanze palesemente in contrasto con le disposizioni nazionali in materia di inquinamento acustico, In molte aree della città, i residenti sono costretti a sopportare il frastuono di mezzi di trasporto con scarichi non omologati, accessi in aree ZTL senza autorizzazione, e attività commerciali che violano costantemente i limiti di decibel consentiti, soprattutto nelle ore notturne. Questa situazione contribuisce non solo a un peggioramento della qualità della vita, ma anche a un incremento dello stress e dei disturbi del sonno, con conseguenze gravi sulla salute pubblica, nonché ad una lenta ma inesorabile diminuzione del flusso turistico, che negli ultimi anni preferisce di gran lunga Trapani rispetto a Marsala.

Tutto questo avviene sotto lo sguardo indifferente della polizia municipale, la cui latitanza è ormai evidente a tutti. Il loro intervento è raro e, quando avviene, sembra essere del tutto inefficace nel contrastare un degrado urbano che avanza inesorabilmente. La presenza di agenti per le strade è ormai un’eccezione, e l’assenza di pattugliamenti costanti e interventi tempestivi ha lasciato spazio a una diffusa sensazione di insicurezza tra i cittadini.

Infine, la mancanza di un piano traffico adeguato sta aggravando ulteriormente la situazione. Il traffico è ormai diventato un problema cronico, con ingorghi quotidiani che paralizzano la città e aumentano l’inquinamento. Senza un piano coerente che regoli la circolazione unicoe preveda soluzioni sostenibili, questa città è destinata a un collasso progressivo. Per quanto lodevole l'iniziativa delle piste ciclabili, fine a sé stessa, senza controlli e senza l'istituzione di anelli urbani a senso unico e di rotatorie nei punti nevralgici (vedi incrocio Florio) rischia di aggiungere solo confusione e disagio.
Che dire poi dei parcheggi "selvaggi" su strisce pedonali, marciapiedi e dei parcheggiatori abusivi? Nessuno vigila e i cittadini tollerano.

Di fronte a questo scenario, un intervento deciso e coordinato, anche coraggioso, da parte delle istituzioni e delle autorità locali è improrogabile. Serve un piano d'azione immediato per ripulire le strade, curare la vegetazione, rafforzare il rispetto delle norme stradali e sonore, e garantire una presenza costante della polizia municipale. Solo così si potrà arrestare il degrado e restituire ai cittadini una città vivibile e sicura, in cui il turista avrà voglia di tornare e magari anche di investire!

c.te Diego Gentile