Il Palazzo D'Alì, storica sede istituzionale e di rappresentanza del Comune di Trapani, è al centro di una polemica accesa dopo la dura lettera aperta dell'avvocato trapanese Vito Galluffo. Nella sua denuncia, Galluffo descrive con toni drammatici le condizioni di degrado delle facciate laterali del Palazzo Municipale, segnalando il rischio quotidiano per i cittadini che si trovano a passare nelle vicinanze.
Le facciate prospicienti via Passo Mura di Tramontana e quella parallela affacciata sulla Questura stanno progressivamente crollando. "Le finestre sono rotte, divelte e sporche", scrive Galluffo, dipingendo un quadro desolante della situazione. "I datati e storici prospetti sono in un triste pietoso disfacimento, disfatti quasi in toto". Non si tratta solo di un danno estetico: la struttura, secondo la denuncia, rappresenta un pericolo concreto per i viandanti che transitano sotto i cornicioni instabili.
L'avvocato accusa apertamente l’amministrazione comunale di non aver approfittato delle agevolazioni e dei contributi statali per il rifacimento dei prospetti degli edifici storici, una misura che in molti altri casi ha consentito il restauro di importanti edifici in tutta la città. "Omertosamente, il Comune è stato assente... o forse impossibilitato", scrive con tono provocatorio, sottolineando il silenzio delle istituzioni davanti a un problema visibile a tutti.
Degrado e incuria a pochi passi dal Consiglio Comunale
Secondo Galluffo, la decadenza delle facciate laterali del Palazzo D'Alì è un simbolo del degrado più ampio che affligge la città. "Crolla il Comune nelle sue facciate laterali, rovinando beffardamente anche sullo intero Consiglio Comunale, sulla città, sui Trapanesi tutti", continua l'avvocato, invitando la cittadinanza a svegliarsi dall'indifferenza e a richiedere un intervento immediato.
Il paradosso, secondo Galluffo, è che mentre le facciate laterali crollano, la facciata principale del Palazzo resta "decentemente accettabile e ancora presentabile". Questa discrepanza diventa per l'avvocato il simbolo di una città "truccata e imbellettata fuori, ma sporca dentro", un'immagine che, secondo lui, riflette la situazione politica e amministrativa attuale.
Appello all’unità politica e alla mobilitazione cittadina
Nella parte finale della sua lettera, Galluffo lancia un appello accorato a tutti i consiglieri comunali, indipendentemente dal loro schieramento politico, affinché si uniscano per restituire dignità al Palazzo Municipale e, di conseguenza, alla città di Trapani. "Per favore, maggioranza e opposizione, almeno in questo compattatevi e ridate dignità e decoro al Palazzo Municipale", scrive, evidenziando come sia disonorevole continuare a ignorare questa situazione di degrado.
L’avvocato invita anche la cittadinanza a risvegliarsi dal "letargo" e a fare pressione sulle istituzioni per intervenire. “Si svegli il Consiglio Comunale, ma soprattutto si svegli la letargica città”, conclude, esprimendo il suo desiderio di vedere una reazione collettiva che possa riportare il decoro in uno dei simboli più importanti di Trapani.
L'accorato appello di Galluffo ha già sollevato un acceso dibattito in città, con molti cittadini e personalità locali che hanno condiviso la sua preoccupazione.
Mentre continuano le polemiche sullo stato di degrado della facciata del Palazzo D’Alì, sede municipale del Comune di Trapani, si segnala che sono già previsti importanti lavori di restauro e adeguamento strutturale grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). L’intervento, che mira a restituire decoro e sicurezza a uno degli edifici simbolo della città, è parte del più ampio programma di rigenerazione urbana previsto per il centro storico trapanese.
Il progetto di restauro, denominato “PNRR – M5C2I2.1 – Interventi di rigenerazione urbana”, ha come obiettivo principale il rifacimento delle facciate del Palazzo, il ripristino degli infissi in legno, nonché interventi di consolidamento strutturale, come l’adeguamento sismico e la realizzazione di un nuovo impianto antincendio. Sono inoltre previsti lavori sulla copertura dell’edificio, il restauro del piano nobile e dello scalone di rappresentanza, e l’ammodernamento degli impianti tecnologici e di climatizzazione. Questi interventi mirano a migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale, oltre che a garantire la sicurezza dei cittadini e del personale comunale.
I lavori saranno realizzati dalla società cooperativa CIPAE, parte del Consorzio Integra, con un importo complessivo di circa 3,95 milioni di euro, interamente coperto dai fondi PNRR, con una data di conclusione prevista per il 31 gennaio 2026. Tuttavia, l’intervento si estenderà fino al 31 marzo 2026, data di conclusione ufficiale del progetto.