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23/09/2024 09:00:00

Minacce ai magistrati del processo Open Arms. Solidarietà di Safina, Chinnici e Dipasquale

E' allarme sicurezza per i tre pm del processo Open Arms: Marzia Sabella, Gery Ferrara e Giorgia Righi. A seguito delle migliaia di messaggi di insulti e minacce indirizzate via social e di pesanti lettere intimidatorie rivolte ai magistrati la Procuratrice generale di Palermo Lia Sava ha lanciato l'allarme al Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica.

I tre pm, che il 14 settembre hanno chiesto la condanna a 6 anni per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio del ministro Matteo Salvini, preferiscono non commentare.

 E i deputati regionali siciliani del Partito Democratico, Dario Safina, Valentina Chinnici e Nello Dipasquale, esprimono la loro più ferma condanna nei confronti delle gravi minacce e intimidazioni rivolte ai tre magistrati  impegnati nel processo Open Arms contro il ministro Matteo Salvini.

"È inaccettabile che dei magistrati, il cui compito è garantire il rispetto della legge e della giustizia, siano oggetto di insulti sessisti, minacce di morte e attacchi volgari sui social e attraverso lettere intimidatorie," dichiarano i tre deputati. "Questi attacchi sono il segno di una deriva pericolosa che mira a intimidire chi svolge con professionalità e imparzialità il proprio lavoro".

I deputati regionali del Partito Democratico esprimono la loro piena solidarietà ai magistrati coinvolti, ribadendo la necessità di tutelare chi rappresenta lo Stato e la giustizia. "In uno Stato democratico, la libertà e l'indipendenza del potere giudiziario devono essere difese con forza. Ogni tentativo di minare questo principio rappresenta un attacco alle fondamenta stesse della nostra democrazia”.

La vicenda che coinvolge i tre pm, a seguito della requisitoria nel processo che vede imputato l'ex ministro Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, ha scatenato un'ondata di odio sui social, culminata in minacce gravi anche nei confronti dei familiari dei magistrati. "Siamo al fianco della Procuratrice generale di Palermo Lia Sava, che ha prontamente segnalato questi episodi al Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, e chiediamo che vengano prese tutte le misure necessarie a proteggere l'integrità fisica e morale di chi opera per la giustizia”.