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27/09/2024 06:00:00

In Sicilia Forza Italia ritrova la compattezza, mentre il PD affronta una crisi interna

 Forza Italia sembra aver ritrovato serenità dopo l’incontro tra il gruppo parlamentare e il presidente della Regione, Renato Schifani. La lunga riunione, tenutasi a Palazzo dei Normanni a Palermo alla presenza del coordinatore regionale Marcello Caruso, è durata quasi tre ore ed è stata occasione per un confronto e una condivisione sui temi strategici per il governo regionale e l'attività legislativa in corso.

Durante l'incontro, Schifani ha illustrato i risultati ottenuti dal suo esecutivo: l'aumento del gettito fiscale di oltre 1,3 miliardi di euro grazie alla ripresa economica, un incremento del Pil del 2,2% nel 2023 che ha fatto della Sicilia la regione italiana con la maggiore crescita, come certificato dalla Svimez, e il miglioramento del rating da parte delle maggiori agenzie internazionali come Fitch, Moody's e Standard & Poor's. Ha anche menzionato lo storico risultato della riduzione della compartecipazione regionale alla spesa sanitaria, passata dal 49% al 42%, che porterà nelle casse della Regione 700 milioni di euro all’anno.

Inoltre, Schifani ha annunciato lo sblocco delle assunzioni con 700 nuovi posti nell’amministrazione regionale, molti dei quali saranno messi a concorso entro l’anno. Il presidente ha poi indicato le priorità dell’esecutivo nei settori delle infrastrutture e del turismo, fondamentali per garantire una crescita sostenibile e il benessere dei cittadini siciliani.

Al termine dell’incontro, i deputati di Forza Italia hanno espresso pieno sostegno alle iniziative del governo regionale, sottolineando l'importanza di un’azione coordinata tra l'Assemblea e la Giunta per affrontare le sfide future della Sicilia. Il gruppo ha manifestato apprezzamento per l’attività svolta dal partito, che ha ottenuto importanti risultati alle ultime elezioni europee e visto incrementare la propria rappresentanza parlamentare con l’ingresso di due nuovi deputati.

Tuttavia, mentre Forza Italia sembra aver trovato un equilibrio interno, la situazione è ben diversa per il Partito Democratico. Le innumerevoli correnti interne hanno portato alle dimissioni di Antonio Ferrante, presidente della direzione regionale e membro di altri organismi del partito. Nella sua lettera di dimissioni, Ferrante ha espresso dure critiche verso la gestione del partito:
"L’attuale situazione del PD, insieme all’atteggiamento di una parte della dirigenza nei miei confronti, mi ha costretto a prendere una decisione difficile ma necessaria. Ho dedicato più di dieci anni a servire il partito, girando la Sicilia per sostenere ogni circolo e militante. Tuttavia, oggi vedo un partito lacerato dalle divisioni interne e proiettato verso un congresso che si preannuncia come una guerra fratricida piuttosto che un confronto democratico."

Ferrante accusa il PD di aver perso la sua identità:
"Siamo diventati un partito di solisti, dove contano solo gli eletti e i circoli sono ridotti a una scenografia. Ci stiamo allontanando dai veri problemi dei territori, mentre le divisioni interne ci consumano."

In particolare, Ferrante ha criticato il boicottaggio della summer school del PD Sicilia, evento che avrebbe dovuto rilanciare i giovani del partito:
"Ho trovato inaccettabile che, invece di sostenere un'iniziativa così importante per i nostri giovani, si sia organizzata una festa dell’Unità nella stessa provincia, chiaramente per far passare in secondo piano l'evento."

Nella sua lunga nota, Ferrante conclude:
"È impossibile continuare a lavorare in un partito soffocato da personalismi e lotte interne. Ringrazio di cuore tutti gli amici e compagni di viaggio che mi hanno sostenuto in questi anni. Il loro affetto rimarrà il premio più grande di questo percorso."

Le dimissioni di Ferrante segnano un ulteriore capitolo di tensioni interne al PD siciliano, un partito che sembra più concentrato sulle faide interne che sulla sfida politica contro i suoi avversari.