Gli architetti siciliani lanciano un accorato appello alla politica affinché venga recepito con urgenza il decreto Salva Casa. Durante un convegno organizzato venerdì scorso dall’Ordine degli Architetti di Agrigento, in collaborazione con Il Sole 24 Ore, ANCE e il sistema ordinistico delle Professioni tecniche, è emersa la necessità di una legge regionale che permetta di applicare integralmente la norma nazionale sul territorio siciliano, per promuovere la rigenerazione del patrimonio edilizio.
Attualmente, la normativa si può applicare in Sicilia solo parzialmente, generando confusione tra operatori del settore e alimentando contenziosi tra pubblica amministrazione e cittadini. Secondo Rino La Mendola, presidente dell’Ordine degli Architetti, è cruciale semplificare e rendere più accessibili gli interventi di recupero edilizio, evitando nuovi consumi di suolo e incentivando la rigenerazione dell'esistente.
“La legge di recepimento – ha affermato La Mendola – permetterebbe di superare le criticità della norma nazionale, semplificando le procedure e favorendo interventi sostenibili e meno invasivi”. Tra i punti critici segnalati, vi è l’articolo 34 bis del Salva Casa, che introduce “tolleranze costruttive” non considerate violazioni edilizie, ma richiede al professionista di redigere un progetto strutturale da sottoporre all'approvazione del Genio Civile. Secondo La Mendola, ciò rappresenta un passo indietro rispetto all'attuale sistema, che prevede semplici relazioni tecniche senza ulteriori autorizzazioni.
Un'altra criticità riguarda la responsabilità attribuita al tecnico incaricato di certificare la data degli interventi edilizi realizzati in difformità prima dell’entrata in vigore della Legge Bucalossi (1977), compito reso difficoltoso dal fatto che molti professionisti non erano ancora attivi all'epoca.
Gli architetti, insieme alla Rete delle Professioni Tecniche, hanno annunciato l’intenzione di presentare alla Regione un documento con emendamenti al disegno di legge di recepimento, con l’obiettivo di superare tali ostacoli e rendere il decreto Salva Casa un vero strumento di rigenerazione urbana e semplificazione burocratica.