Si è tenuta a Trapani, presso Palazzo d’Alì, la prima conferenza della Rete Civica della Salute (RCS). Dopo i saluti di apertura del Direttore Generale dell’ASP, Ferdinando Croce, sono iniziati i lavori.
Tra i presenti, Pieremilio Vasta, coordinatore regionale della RCS, ha evidenziato che la Rete Civica è un progetto operativo della rete regionale, istituita nel 2014, che mira a realizzare il principio costituzionale della sussidiarietà. "La Rete Civica rappresenta per la Sicilia un connettore fondamentale", ha dichiarato.
Tra i partecipanti alla conferenza, figuravano Anna Maria De Blasi, coordinatrice provinciale della RCS a Trapani, Rosa Alba Mezzapelle per Marsala, e Aldo Scialabba, rappresentante della Conferenza dei Comitati Consultivi delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Alla tavola rotonda hanno preso parte Luca Fazio, direttore del Dipartimento di Cure Primarie e Integrazione Socio-sanitaria, Rosanna Oliva, direttore del Dipartimento Amministrativo dell’ASP di Trapani, Vito Ignazio Barraco, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Trapani, e Salvatore Colomba, presidente dell’Ordine delle Professioni Sanitarie.
Durante l’incontro sono stati presentati i coordinatori della Rete Civica per i Distretti Sanitari: Luca Fazio per Trapani e Pantelleria, Rosa Alba Mezzapelle per Marsala, Enrico Virtuoso per Mazara del Vallo, Laura Scuderi per Salemi, Pietra De Blasi per Alcamo, e Martina Danubio per Castelvetrano.
I saluti istituzionali sono stati affidati a Giuseppe Lupo, eurodeputato del PD, e a Dario Safina, parlamentare regionale del PD.
Anna Maria De Blasi, coordinatrice provinciale, ha sottolineato come la RCS si integri con tutte le dimensioni del welfare comunitario, lavorando per migliorare la tutela della salute come bene comune: “In collaborazione con le Amministrazioni comunali, puntiamo alla co-progettazione prevista dal PNRR per lo sviluppo dell’assistenza territoriale del SSN attraverso le Reti di Prossimità, le Centrali Operative Territoriali, le Case e gli Ospedali di Comunità, secondo le previsioni del DM 77/2022”.
L’onorevole Lupo ha evidenziato che, pur non avendo il Parlamento europeo competenze dirette nell’organizzazione sanitaria, esso vigila sul rispetto dei diritti fondamentali. Ha inoltre proposto la creazione di un istituto di ricerca pubblica nel campo biomedico.
Rosalba Mezzapelle ha sottolineato l’importanza di innovare i servizi socio-sanitari, aprendosi alle reti sociali e rispondendo alle esigenze del territorio: “È necessario creare spazi di incontro e di collaborazione con i rappresentanti della comunità per avere una visione comune. Dobbiamo adottare nuove formule innovative e partecipative, affinché non rimangano solo principi non sviluppati. La Rete Civica della Salute sente fortemente la necessità di promuovere la partecipazione attiva”.
Mezzapelle ha concluso il suo intervento invitando tutte le associazioni della provincia a unirsi agli sforzi per creare sinergia e collaborazione.
L’intervento del deputato Safina ha messo l’accento sui Distretti socio sanitari, di cui non possono, ha detto, occuparsi i Comuni: “110 Comuni non sarebbero in grado, dobbiamo invece dotarli di personalità giuridica”.
Ha poi aggiunto: “Non vorrei che dentro i convegni venisse disegnata una realtà che poi non trova riscontro fuori. I numeri ci dicono che la Sanità siciliana non funziona. Noi dobbiamo andare verso l’esperienza emiliana, è la ragione che ha il miglior sistema di accoglienza in tutta Europa. E’ il modello in cui il pubblico ha un ruolo decisivo che non si unifica che il privato non deve esistere. Se uno copia le buone pratiche non c’è nulla di male. I numeri ci danno torto, i grandi gruppi privati stanno depredando la sanità siciliana, la provincia di Trapani è quella dove c’è più mobilità per questioni sanitarie”.
Per Safina bisogna mettere su una task force per l’assistenza integrata domiciliare per gli over 65: “Affinchè parta veramente, perché altrimenti avremo perso una sfida. E’ un focus che la politica deve aprire, non è sempre colpa del Direttore dell’ASP o del Dipartimento, la politica deve fare la sua parte”.