Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
13/10/2024 06:00:00

 Sicurezza a Salemi, il consigliere comunale Dario Verde chiede l’intervento dell’Esercito

Ritorna alla carica il consigliere di opposizione Dario Verde sul problema della sicurezza pubblica a Salemi. Ha chiesto di essere ricevuto dal Prefetto insieme ad una delegazione di cittadini.

E lo fa non a nome del gruppo consiliare misto di cui fa (faceva?) parte insieme ad Adelaide Terranova, ma a titolo personale. Segno di una rottura politica tra i due?

Se cosi fosse, sarebbe la seconda novità politica di questa nuova legislatura, dopo l’arrivo di Forza Italia in Consiglio comunale.

In un volantino distribuito alla cittadinanza, Verde, si dichiara ”sbalordito di fronte alle dichiarazioni del sindaco” che, secondo lui, minimizzerebbe il problema della sicurezza in città. Problema, secondo lui, dovuto “alla massiccia presenza di extracomunitari”.

Rimprovera , inoltre, al Sindaco una mancanza di coerenza tra ciò che dice e ciò che fa:
“Dice che serve sedersi attorno ad un tavolo e ragionare sul da farsi e poi non convoca il consiglio comunale come noni abbiamo chiesto, possibilmente aperta, alla quale invitare anche il prefetto, per potere discutere del problema e provare a trovare, assieme, le possibili soluzioni.”

E rigetta l’accusa rivoltagli da Scalisi di avere procurato allarmismi:
“Non sono mica andato in piazza a protestare” ha ribadito “mi sono sempre attenuto responsabilmente a corretti passaggi istituzionali”.

Nel frattempo il sindaco aveva provveduto ad emanare, tredici giorni fa un’Ordinanza di divieto di vendita e consumo di sostanze alcoliche (ne abbiamo riferito qui).

Un’Ordinanza valida per un mese, per tutto ottobre, che ha creato non poche perplessità da parte di consumatori ed esercenti.
C’e’ da precisare che non tutti i centri commerciali, compresi i titolari dei distributori automatici, hanno avuta la notifica dell’ordinanza sindacale.
Di conseguenza alcuni di essi si sono comportati come se non esistesse. Hanno continuato a vendere i super alcolici come prima.

Solo un supermercato ha rispettato l’ordinanza, con il risultato che, forse, perderà il cliente che si e’sentito offeso, per avere avuta negata pubblicamente la vendita di un amaro. “Manco se fossi un alcolizzato!”, ci ha detto risentito.

Ma anche i distributori automatici non hanno ricevuto la notifica. Ci hanno riferito che la loro attività e’ gia’regolata da una normativa nazionale abbastanza rigorosa. Il prelievo delle bevande nei distributori non può essere effettuato nelle ore notturne, a partire dalla mezzanotte e fino alle sette del mattino. E le bevande, di qualsiasi tipo, possono essere asportate solo dai maggiorenni che siano possessori di un tessera sanitaria. Niente anonimato, si conosce il nominativo del consumatore.

Da parte del Comune, intanto veniva detto che ci sarebbero state alcune correzioni e precisazioni con una nuova ordinanza. Cosa che,fino al momento in cui scriviamo, non e’ avvenuta.

Qualcuno ci ha fatto notare che l’ordinanza si può leggere anche come un incentivo al consumo direttamente nei bar e che, in ogni caso, per aggirarla, i consumatori abituali di alcolici hanno continuato e possono continuare a farlo, rifornendosi prima dell’ora del divieto dell’acquisto. Dopo, ognuno e libero di bere dove e quando vuole. L’importante e’ non farsi vedere e non farsi fotografare mentre coi sacchetti trasportano le bottiglie “incriminate”. Chi l’avrebbe mai detto che il proibizionismo degli anni ’30 americani si sarebbero materializzati dopo 90 anni!

La verità e’ che quando scattano certe emergenze si preferisce sempre seguire la via piu’ semplicistica, quella del divieto. Quando invece si dovrebbe seguire la strada della ricerca delle cause che generano certi fenomeni.
E chiaro che, nella fattispecie, siamo in presenza di un clamoroso problema socio-culturale rimasto irrisolto per anni e che dallo stato latente sta emergendo oggi alla percezione di tutti in maniera inaspettata con i recenti violenti episodi.

Senza fare spicciolo sociologismo, la mancata integrazione nel contesto sociale di tanti giovani, sia italiani sia di etnia diversa, ci sembra essere una delle cause, vuoi perché non impegnati in attività lavorative, culturali, creative, vuoi perché anche ghettizzati in ambiti degradati.

Il ghetto, il recinto sono sempre ricettacoli di devianza. Le distanze alimentano sempre rivalità tra gruppi. La mancanza di risorse economiche e l’ eseguita’ numerica delle forze dell’ordine fanno da moltiplicatore e ampliano fenomeno fino a sfociare in atti delinquenziali.

Con le sirene del guadagno facile sempre dietro l’angolo che ti seducono con qualche centinaio di euro! Con il triste risultato, che la gente comune si rifugia l’invettiva razzista, con la richiesta antidemocratica di presenze eccessive di militari, richieste di provvedimenti restrittivi sempre pericolosi, perché restringono e limitano le liberta’ di una società liberale che sono sempre da tutelare e salvaguardare.

Le responsabilità maggiori di quanto sta accadendo, ovviamente, sono di chi ci governa, a partite da Roma e poi, a scalare, fino alle stanze comunali.
Non si e’ mai investito adeguatamente in corpose politiche sociali mai si e’ pensato a lenire il disagio disagio di queste nuove generazioni cresciute senza la cultura della legalità e dell’integrazione. Un discorso che vale per tutti, italiani e stranieri.

Quando un consigliere comunale, poco importa se di maggioranza o di opposizione, scrive pubblicamente che “Salemi è diventato un far west! Che il problema della sicurezza in città è serissimo, che esiste il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti alla luce del sole, come anche quello dell'occupazione delle case private.” Non si può far finta di non avere letto e di sottovalutare le cose denunciate.

Le Autorità hanno il dovere di verificare se si tratta di denuncie che si basano fu fatti reali e circostanziati e che non si tratta di “facili allarmismi”.

Chiedere “l'aumento delle ore di lavoro alla Polizia Municipale e se necessario
l'intervento dell'esercito insieme al distaccamento della Polizia di Stato sul territorio Salemitano che potrebbe anche essere di supporto all'arma dei Carabinieri che opera sul territorio Salemitano” come fa il consigliere comunale Verde, non e’ da prendere con sufficienza e una scrollata di spalle.

Se le parole hanno ancora un significato, occorrono che ci siano risposte certe.

Franco Ciro Lo Re