A più di un anno dalla manifestazione per l’agricoltura a Marsala, e a dieci mesi dalla sfilata dei trattori, gli agricoltori della provincia di Trapani, e in generale di tutta la Sicilia, si ritrovano a non aver ricevuto nulla di quanto promesso e persino ratificato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana per far fronte alla minor produzione causata dalla peronospora nel 2023.
Dei trecentocinquanta milioni di danni conteggiati per i viticoltori siciliani, si era deciso di assegnarne 25 milioni in due tranche: una di 12,5 milioni nel 2024 e la restante quota nel 2025. Ebbene, di questi 25 milioni totali, per i viticoltori siciliani non c’è nemmeno un euro, e nessuno al momento sa che fine abbiano fatto questi fondi.
Per far fronte a questa situazione di stallo, l’associazione “I Guardiani del Territorio” ha preparato degli emendamenti al DDL 809 inviati ai capigruppo parlamentari dell’ARS, emendamenti che sono stati presentati ieri in una conferenza stampa al Circolo Lilybeo. Il presidente de "I Guardiani", Davide Piccione, assieme ad Antonio Parrinello, ha illustrato le proposte di modifica, mirate a sostenere i viticoltori e le cantine sociali. Alla conferenza, cui hanno partecipato rappresentanti delle cantine sociali e viticoltori, sono stati invitati anche i deputati del territorio, che però non si sono presentati. Anche l’amministrazione di Marsala era assente.
Gli emendamenti proposti dai "Guardiani" sono diversi. Il primo riguarda l’art. X sulle disposizioni in favore delle cantine sociali siciliane e prevede l'erogazione di contributi a fondo perduto, in regime di "de minimis", a favore dei soci delle cantine sociali che sottoscrivono un aumento di capitale. La misura ha lo scopo di incentivare la patrimonializzazione delle cooperative vitivinicole e garantire loro una maggiore stabilità finanziaria per affrontare l'attuale crisi. L’emendamento mira a: incentivare i soci delle cantine sociali a partecipare attivamente al rafforzamento della propria cooperativa mediante l’aumento di capitale e offrire un contributo a fondo perduto che riduca l’impatto finanziario personale dei soci, agevolando così la capitalizzazione delle cantine.
L’altro emendamento aggiuntivo al DDL 809 a sostegno del settore vitivinicolo prevede: il pagamento del 100% degli interessi sui prestiti agrari, l’attuazione di un decreto attuativo da parte dell’Assessorato regionale per l’Agricoltura entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore della legge e, infine, l’autorizzazione di una spesa di 4 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2024, a copertura del costo degli interessi.
Un altro emendamento all’articolo 3 del DDL propone di ripristinare i 24 milioni di euro destinati ai viticoltori, inizialmente previsti dall’articolo 86 della legge 3/2024, e ridurre la platea dei beneficiari del comma 2 dell’articolo 3 del DDL 809, limitandola alle cantine sociali, garantendo così un supporto specifico e strategico al settore vitivinicolo cooperativo siciliano, attualmente in grave crisi.
Infine, l’ultimo emendamento proposto dai “Guardiani del Territorio” riguarda l’articolo 15 del DDL 809 e prevede la destinazione di 30 milioni di euro per il sostegno diretto alle aziende vitivinicole colpite dalla siccità del 2024. Le risorse, già previste nel bilancio, se approvate, assicurerebbero la stabilità e la ripresa del settore vitivinicolo. Qui le interviste a Davide Piccione e Antonio Parrinello.
Dario Safina ha annunciato dieci emendamenti alla Finanziaria: “Sono dieci gli emendamenti che ho presentato alla manovra finanziaria in discussione da domani all’Assemblea Regionale Siciliana, per garantire il supporto ai viticoltori, duramente colpiti dalla crisi economica e climatica nel 2022/2023. Nonostante i 25 milioni di euro promessi per il biennio 2024/2025, questi fondi sono spariti, lasciando il comparto agricolo senza ristoro. Il Fondo Sicilia, gestito dall’Irfis, è ormai esaurito e bisogna trovare subito una nuova soluzione. Accanto ai viticoltori, anche gli allevatori sono stati abbandonati”.
“La situazione è insostenibile. I 25 milioni destinati a sostenere i produttori, che affrontano gli effetti devastanti di peronospora e siccità, non sono mai arrivati. Questo è inaccettabile”, continua il deputato. Safina propone di redistribuire le risorse, recuperando 10 milioni dall’articolo 3 e 2,5 milioni dall’articolo 2, per fronteggiare l’emergenza nel settore vitivinicolo e assegnare i primi risarcimenti a partire da quest’anno. “Se il governo non interviene subito, ci ritroveremo non solo con una crisi produttiva, ma anche con una grave crisi sociale”.
Tra le sue proposte, anche quella di un contributo di 4 milioni di euro a favore delle cantine sociali, in difficoltà per l’aumento dei costi fissi e la carenza di ammassi. “Questi fondi sono essenziali per salvaguardare le aziende e l’economia agricola siciliana”, aggiunge.
“Le mie non sono soluzioni definitive, ma un punto di partenza. Il governo deve fare qualcosa di concreto. Se non trova i fondi e non agisce immediatamente, si assuma la responsabilità di questo fallimento”, conclude il deputato, esortando l’esecutivo a rispettare gli impegni presi verso un settore cruciale per l’economia siciliana.