A volte ritornano. Nei giorni scorsi la banda del rame è ritornata in azione.
L’ultimo furto di cavi elettrici a Salemi, avvenne nel giugno del 2015, nella contrada Gessi.
In quella occasione i ladri presero di mira alcuni tombini asportandoli e portando via due campate di fili di rame.
Grazie all’intervento di un solerte cittadino, che segnalò il furto alle forze dell’ordine, il danno fu limitato, alcuni cavi di rame già staccati e pronti per essere portati via, rimasero infatti sul terreno.
L’allora sindaco, Domenico Venuti, e l’assessore alle Manutenzioni, Calogero Angelo promisero di adottare una linea dura e tolleranza zero per bloccare sul nascere ogni tentativo di furto di cavi di rame, che oltre a procurare un danno economico creano disagi ai cittadini.
Dopo nove anni di relativa tranquillità, da qualche mese in qua la banda del rame sembra essere ritornata a farsi viva.
Sempre nel mese di giugno, ma di quest’anno, i Carabinieri hanno infatti denunciato un 51enne di nazionalità straniera, accusato di avere tentato di asportare una telecamera insieme a cavi di rame di una azienda vinicola di Salemi.
Di nuovo, in questi giorni una banda ha fatto la sua comparsa.
Dimostrando professionalità e organizzazione, ha asportato un discreto numero di cavi di rame dagli impianti dei depuratori di Pianto delle Donne e di Favarella e da quelli della pubblica illuminazione che insistono sulla Circonvallazione che collega il vecchio al nuovo centro. Il danno ammonta a 40mila euro circa.
Superfluo rilevare che questo tipo di furto, oltre a danneggiare economicamente il territorio, può compromettere infrastrutture critiche come l'illuminazione pubblica e le telecomunicazioni, creando disagi per i residenti e maggiori costi per le amministrazioni comunali.
Le forze dell’ordine, spesso in collaborazione con le autorità locali, stanno intensificando i controlli per contrastare questi crimini, ma il problema rimane complesso e radicato, richiedendo anche misure preventive più efficaci.
Ma perché questo diffuso interesse per il rame? Oro rosso, lo definiscono.
Basti pensare al suo valore, infatti oggi giorno il suo prezzo arriva a € 7,50- 8 al kg. Quotazione, questa, destinata ad aumentare data la scarsa reperibilità di questo materiale.
Perché si fa fatica inseguire l’intera filiera? Colpire la manovalanza che opera sul terreno, va benissimo. Ma cosa e chi si cela dietro ai furti? Si conoscono i grandi riciclatori del rame rubato?
Sembra una storia di guardie e ladri. La classica storia all'italiana di cui si vede l'inizio e non si scorge la fine. Una storia, in cui una Amministrazione locale e le aziende del territorio sono le prime vittime.
Franco Ciro Lo Re