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17/11/2024 06:00:00

Violenza sulle donne: il silenzio dei politici dietro i numeri di ActionAid

 I dati di ActionAid. Come comunicano i parlamentari di maggioranza e opposizione sul tema della violenza sulle donne? Il 94% degli italiani e delle italiane pensa che la violenza maschile contro le donne sia un tema rilevante. Per il 74% è aumentata negli ultimi anni, 8 italiani su 10 ritengono inoltre che le attuali politiche e leggi non siano sufficienti per contrastare il fenomeno.

La risposta e l’interesse della classe politica è assente: nell’ultimo anno meno dell’1,5% dei post totali su Facebook e Instagram di Governo, Parlamentari, rappresentanti degli enti locali – su 300mila complessivi - si occupa di violenza maschile sulle donne. E quando ne parlano lo fanno con scarsa competenza, senza un legame con l’agenda politica nazionale e solo in occasione di ricorrenze o fatti gravi di cronaca, 2 volte su 3 a scrivere del tema sono le politiche donne.
E’ quanto rivela “Oltre le parole. Narrazione politica e percezione pubblica sulla violenza maschile contro le donne”, la ricerca di ActionAid in collaborazione con Osservatorio di Pavia e B2Research, che ha raccolto e analizzato i social dei rappresentanti politici italiani e ha intervistato con un’indagine demoscopica gli italiani e le italiane per conoscerne le opinioni.

La violenza è, quindi, ‘un affare di donne’ anche all'interno delle istituzioni. Per adottare norme realmente trasformative, la classe politica deve diventare competente, indipendentemente dal genere o dal ruolo ricoperto. È quindi necessario formare correttamente coloro che legiferano e governano.

I numeri e i politici
Secondo i dati raccolti da ActionAid, in seguito al femminicidio di Giulia Cecchettin, l’intero panorama politico nazionale ha espresso accorate dichiarazioni sull’urgenza di ‘cambiare le cose’ e ‘fermare la mattanza’, mentre l’opinione pubblica sollecitava l’adozione di interventi tempestivi e incisivi.
Tra il 1° agosto 2023 e il 31 luglio 2024 rappresentanti del Governo, del Parlamento, Presidenti di Regione e delle Province autonome di Trento e Bolzano, e ancora i Sindaci di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Bari, Catania e la sindaca di Firenze, hanno scritto su Facebook 169.572 post, di cui solo l’1,2% è dedicato alla violenza sulle donne; su Instagram sono stati l’1.5% su un totale di 117.487 post pubblicati. Quella che era stata definita una ‘emergenza da non dimenticare’ viene ricordata solo in prossimità di giornate mondiali, femminicidi efferati o in concomitanza di iter legislativi come per il Codice rosso.

Il tema è d’interesse per rappresentanti del Partito Democratico (23% FB, 24% IG), Fratelli d’Italia (23% FB e IG), Movimento 5 Stelle (17% FB, 14% IG), Lega (12% FB e IG). Appare scarsa la comunicazione del Governo su entrambi i social, le più attive nella comunicazione sul tema sono le deputate Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle, con 98 post su Facebook e 102 su Instagram, e Martina Semenzato di Noi Moderati, con 70 post su Facebook e 102 su Instagram.
Nella classifica dei soggetti politici che comunicano di più su Facebook e Instagram sui temi inerenti alla violenza maschile contro le donne ci sono solo quattro uomini, Luca Zaia su entrambi i social, Francesco Emilio Borrelli e Matteo Salvini su Facebook, e Matteo Piantedosi su Instagram.

La Premier
Giorgia Meloni, dice ActionAid, “Nel corso dell’ultimo anno ha comunicato attraverso i suoi canali Facebook e Instagram 4 volte. In occasione del femminicidio Cecchettin e per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne con lo slogan #nonseisola e informando sul numero 1522 per chiedere aiuto. Può bastare? Certamente no, per questo ActionAid con la nuova campagna Oltre le parole denuncia il disinteresse e la retorica della narrazione politica. Un’affissione digitale a Roma davanti ai palazzi della politica il 15 novembre e una il 25 novembre a Piazza dei Cinquecento alla Stazione Termini riveleranno un post della presidente del Consiglio sulla Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ma il post è dello scorso anno: da allora Meloni non ha più comunicato sul tema. Bisogna invece parlarne ogni giorno, tutti i giorni. Perché dietro le parole non dette si nasconde una sottovalutazione. E da quelle dette emerge ignoranza e mancanza di preparazione sul tema. E serve andare oltre le parole”.

La proposta
ActionAid chiede dunque al Governo e alle istituzioni di “incidere sulla cultura responsabile del reiterarsi della violenza maschile contro le donne in Italia con interventi strutturali, adeguatamente finanziati e gestiti da personale qualificato, l’introduzione dell’educazione sessuale affettiva nelle scuole e alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio”, di “accertare il livello di formazione e di attenzione e la capacità di intervento delle autorità e delle pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, competenti a svolgere attività di prevenzione e assistenza”, così come stabilito dalla Legge 12 del 6 febbraio 2023.