Il consigliere comunale Giorgio Randazzo, esponente del Movimento Politico Futuristi e membro del Gruppo Misto, ha presentato un’interrogazione formale al Sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, e all’assessore ai Servizi Demografici, Gasperino Giacalone, per affrontare le criticità del servizio di emissione delle Carte d’Identità Elettroniche (CIE) in città.
Randazzo ha sottolineato che il sistema attuale di prenotazione online comporta tempi di attesa fino a tre mesi per ottenere un appuntamento, una situazione definita insostenibile per i cittadini che hanno bisogno di rinnovare o richiedere il documento per motivi urgenti.
Il consigliere ha inoltre evidenziato la mancanza di personale presso l’ufficio preposto, dove lavorano solo tre dipendenti, insufficienti per coprire le tre postazioni previste con continuità nell’arco dei cinque giorni settimanali.
Servizio autofinanziato: il Comune trattiene parte del costo delle CIE emesse (oltre 250 in soli 15 giorni), rendendo il servizio economicamente sostenibile.
Conseguenze sulla quotidianità: la CIE è essenziale per molti aspetti della vita quotidiana, ma il ritardo nella sua emissione ostacola centinaia di cittadini, generando malcontento e, in alcuni casi, episodi di tensione o violenza verso i dipendenti comunali.
Per risolvere questa situazione, Randazzo ha avanzato alcune proposte concrete nell’interrogazione: Apertura straordinaria il sabato: organizzare aperture straordinarie in alcuni sabati del mese per gestire le richieste urgenti di CIE senza prenotazione, prevedendo incentivi adeguati per il personale coinvolto;
Nuovo sportello decentrato: attivare un ulteriore sportello per l’emissione delle CIE negli immobili comunali della zona Trasmazzaro, con l’obiettivo di decongestionare l’ufficio centrale e migliorare il servizio.
Randazzo ha chiesto di sapere se l’Amministrazione comunale intenda attuare queste misure e con quali tempistiche. La richiesta include una risposta scritta urgente, secondo quanto previsto dal regolamento sui lavori del Consiglio comunale.
La questione della CIE si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà organizzative e carenza di risorse che, se non affrontate tempestivamente, rischiano di peggiorare il rapporto tra cittadini e istituzioni.