Si avvia alla conclusione il processo per l’omicidio di Antonino Titone, detto “u baruni”, ucciso il 26 settembre 2022 nella sua abitazione di via Nicolò Fabrizi, a Marsala. Durante l’udienza di oggi, in Corte d’Assise a Trapani, il pubblico ministero ha pronunciato la requisitoria, chiedendo il carcere a vita per Giovanni Parrinello e una condanna a 25 anni per Lara Scandaliato, compagna dell’uomo e coimputata nel processo.
Le conclusioni delle partiOltre alla requisitoria del PM, oggi si sono concluse le argomentazioni delle parti civili, rappresentate dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta, che assiste la sorella della vittima. È stata invece rinviata alla prossima udienza, il 16 dicembre, la discussione della difesa di Lara Scandaliato, seguita dal legale Salvatore Fratelli, dopo la quale è attesa la sentenza. L'avvocato Nicola Gaudino ha tenuto la requisitoria per Parrinello, con un'articolata richiesta che spazia dell'assoluzione per legittima difesa, alla insussistenza delle aggravanti contestate e la concessione delle attenuanti generiche.
La vicenda processualeIl processo ha portato in aula numerosi dettagli sulle dinamiche dell’omicidio. Secondo l’accusa, Parrinello, già pregiudicato per rapina, e la compagna Scandaliato avrebbero agito con l’obiettivo di impossessarsi del portafoglio della vittima, probabilmente per un debito legato a una fornitura di stupefacenti. Fu proprio Scandaliato, il giorno del delitto, a guidare gli investigatori verso il ritrovamento dell’arma del delitto: un piccolo piede di porco.
Le dichiarazioni degli imputatiNelle scorse udienze, Giovanni Parrinello ha reso dichiarazioni spontanee, ammettendo il coinvolgimento nel delitto ma negando la premeditazione. Ha chiesto scusa ai familiari di Titone, sottolineando che non aveva intenzione di uccidere. La difesa di Parrinello, rappresentata dall’avvocato Nicola Gaudino, aveva richiesto una perizia psichiatrica e l’approfondimento delle analisi sul DNA ritrovato su un coltello presente nell’abitazione della vittima. Tuttavia, entrambe le richieste sono state respinte dal tribunale.
Un processo complesso e dolorosoCon una fase istruttoria ormai conclusa, il processo è giunto alle battute finali. La sentenza, attesa per il 16 dicembre, metterà la parola fine a una vicenda che ha scosso profondamente la comunità marsalese.