Sono trascorsi più di tre anni, era il novembre del 2021, quando una frana interessò il costone roccioso di Monte Monaco a San Vito Lo Capo, causando l’evacuazione di tre abitazioni in contrada Sauci e lasciando tre famiglie, senza casa. Oltre ai danni materiali, la frana ha sollevato gravi preoccupazioni per la sicurezza pubblica, data la vicinanza della strada provinciale SP 63, unica arteria che collega San Vito Lo Capo alla Riserva Naturale dello Zingaro, con un flusso continuo di turisti e residenti.
Nonostante i finanziamenti ottenuti dalla vecchia amministrazione comunale per la messa in sicurezza dell’area, i lavori non sono mai iniziati e il rischio idrogeologico rimane elevato. Le famiglie coinvolte continuano a vivere un'odissea, tra tempi non rispettati e l’inerzia della nuova amministrazione.
La frana e le ordinanze di sgombero
La notte della frana, blocchi di roccia di notevoli dimensioni si staccarono dal costone roccioso sovrastante, finendo nel giardino di una delle abitazioni e sulla strada provinciale SP 63. L’allora sindaco Giuseppe Peraino emise un’ordinanza contingibile e urgente per lo sgombero immediato delle tre abitazioni coinvolte, dichiarando il pericolo per la sicurezza pubblica e privata.
Un progetto per la sicurezza mai realizzato
L’amministrazione Peraino, oltre a emettere l’ordinanza, si attivò per la progettazione di interventi di messa in sicurezza del costone roccioso. Fu presentato un progetto che portò all’ottenimento di un finanziamento ministeriale di 500mila euro, successivamente aumentato a 550mila euro. Questi fondi avrebbero dovuto finanziare la messa in sicurezza del costone e il ripristino della sicurezza dell’area.
Purtroppo, il cambio di amministrazione avvenuto a maggio 2023 ha interrotto il percorso avviato. La nuova amministrazione comunale non ha portato avanti i lavori, e i fondi stanziati sono decaduti il 31 dicembre 2023.
L’impatto su famiglie e comunità
Le famiglie non possono più accedere alla sua abitazione dal 2021. Oltre al danno economico, i proprietari non possono più utilizzare le proprie case, c’è chi aveva degli appartamenti registrati come casa vacanza c’è chi ci viveva. I proprietari vivono costantemente con l’ansia che da un momento all’altro possa avvenire nuovamente un’altra frana. Ma il problema va oltre le abitazioni private. La strada provinciale SP 63, vitale per l’accesso alla Riserva dello Zingaro, non è mai stata chiusa né messa in sicurezza, nonostante il rischio concreto che altri blocchi di roccia possano staccarsi e cadere sulla carreggiata. Questo rappresenta un pericolo costante per gli automobilisti, in gran parte turisti, che ogni giorno percorrono la strada.
L’interrogazione dell’opposizione
Il 12 novembre 2024, il gruppo consiliare di opposizione "Protagonisti Insieme" ha presentato un’interrogazione urgente al consiglio comunale per chiedere chiarimenti sui lavori di messa in sicurezza. Nel documento, i consiglieri evidenziano che il progetto era stato approvato e finanziato, ma ad oggi non risulta alcuna procedura attivata per avviare gli interventi. Nonostante le sollecitazioni dell’opposizione e dei cittadini coinvolti, l’amministrazione comunale sembra considerare la questione una priorità secondaria, citando altre emergenze locali come la gestione dell’acqua, dell’immondizia e dell’illuminazione pubblica. Tuttavia, il rischio per la sicurezza pubblica e la perdita di fiducia dei cittadini stanno aumentando.
Appello e richiesta di intervento
Le famiglie chiedono risposte e azioni concrete. Vorrebbero sapere perché la strada provinciale SP 63 non sia mai stata chiusa e messa in sicurezza, nonostante l’evidente pericolo per i passanti. Vogliono capire perché i fondi ottenuti per la messa in sicurezza siano stati lasciati scadere e perché non si sia ancora avviato un nuovo iter per il finanziamento e i lavori.
Questa situazione evidenzia l’urgenza di un intervento tempestivo non solo per tutelare le famiglie direttamente coinvolte, ma anche per garantire la sicurezza di chiunque utilizzi la strada per accedere alla Riserva dello Zingaro. La speranza è che la denuncia pubblica possa finalmente portare all’attenzione delle autorità un problema che, dal 2021, rimane irrisolto.
Il sindaco Francesco La Sala - Abbiamo contattato il sindaco di San Vito Lo Capo, Francesco La Sala, per avere aggiornamenti sulla frana di Monte Monaco. Il primo cittadino ci ha detto che attende riscontri dall’ufficio tecnico comunale e fare il punto della situazione. La Sala ha sottolineato l’importanza di una valutazione accurata per individuare gli interventi necessari di messa in sicurezza dell’area interessata.