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13/12/2024 06:00:00

Antonini e le mucche da sgrassare. Il caso a Trapani

 Ci sono mucche da sgrassare, un "liet - motiv" (scritto proprio così), ed una nuova persona indicata come nemico del popolo, in attesa, magari di un altro editoriale su Telesud. E' un piccolo gioiello l'ultimo comunicato della società del romano Valerio Antonini, proprietario delle formazioni di calcio e basket di Trapani e che ormai ha abituato chi vive nel territorio, a questo stile di comunicazione per nulla noioso. 

Lo spunto, questa volta, è il fatto che pare che a Trapani giri la falsa voce che Antonini non sia un buon pagatore. O meglio, così si evince dal comunicato, che viene pubblicato proprio per smentire queste irrispettose voci, e per  prendere di mira il fornitore che ha osato lamentarsi. Il comunicato è interessante per tanti motivi, dal punto di vista letterario, giornalistico, socioantropologico (anche). Innanzitutto ritorna un concetto: siccome Antonini sta spendendo tanto, chi lo critica è contro lo sviluppo di Trapani. Poi c'è sempre il noto meccanismo di indicare dei nemici, e puntare su una sorta di "accerchiamento". Ancora,  il testo ci ricorda che il proprietario dei due club e della tv locale non è mica una "mucca da sgrassare". E non manca lo strafalcione: basta con questo "liet motiv", è scritto.

 Il comunicato, per i cultori, è qui per intero. Comincia con lo "stupore e grande preoccupazione" che "suscita quanto emerge da inutili e pretestuose dicerie su presunte fatture o lavori non onorati dal presidente Antonini direttamente o dalle sue società". Secondo chi scrive la nota "le società riconducibili al presidente hanno nell’ultimo anno e mezzo contribuito in modo significativo allo sviluppo lavorativo dell’intera provincia (...)  consentendo così lautissimi fatturati e profitti a svariate imprese del territorio". L'intera provincia, sia chiaro. 

E poi c'è l'indicazione del nuovo nemico del bene comune: "Nonostante ciò, purtroppo, certe meschine figure, il Signor Massimiliano Polizzi, giusta per citarne una, si divertono a mettere in giro “voci” di asseriti mancati pagamenti o disservizi ricevuti". Massimiliano Polizzi, detto Max, è il titolare di una società multiservizi che ha fatto diversi lavori per conto di Antonini. 

Ma c'è di più, perchè abbiamo anche la spy - story: "Lo stesso Polizzi - scrive il comunicato, sempre un po' incerto nell'italiano e nella punteggiatura - è il caso di ricordare fu già denunciato per aver messo in giro “voci “ assolutamente prive di ogni fondamento sul coinvolgimento, di persone innocenti, nell’ installazione di presunte cimici ( che lo stesso Polizzi trovò’ durante lavori di manutenzione nell’ufficio del Presidente, e che miracolosamente sparirono senza poterle così consegnare alle autorità ); Alla luce di ciò’, il presidente Antonini, ritenendolo responsabile, lo denunciò alle autorità e si è ancora ad oggi in attesa di positive notizie riguardo a uno suo possibile rinvio a giudizio vista la gravità dei fatti descritti. Polizzi che di fatto poi è stato prontamente allontanato da ogni cantiere in cui stesse lavorando, dopo avergli saldato tutte le fatture per i lavori svolti precedemente".  

Infine, l'inciso: "Tale comportamento purtroppo sembra essere diventato un liet motiv di una serie di piccole realtà locali che speravano di aver trovato la mucca da sgrassare e che sono state allontanate dai vari cantieri o per la scarsa qualità dei servizi resi o per evidenti tentativi di sovraffaturazione per i motivi sopra indicati". Testuale. 

 

 Ma non finisce qui. Perchè  Massimiliano Polizzi fa una cosa inaudita: replica. Risponde al comunicato diffuso dalla società Sportinvest, che lo accusa di scarsi lavori svolti dalla sua ditta nelle strutture gestite dalla società e di aver ricevuto pagamenti completi. L'imprenditore contesta queste affermazioni, allegando documenti che dimostrerebbero importi non pagati dalla Sportinvest, e accusa la gestione interna della società di occultare tali informazioni.

Sottolinea anche che, nell'ultimo anno, sette commissioni comunali e provinciali hanno certificato la qualità dei lavori svolti dalla sua ditta, registrandoli ufficialmente presso il Comune. Tra i lavori eseguiti, cita interventi di pulizia e smaltimento al Palashark, la gestione dei rifiuti nello Stadio Provinciale e attività di manutenzione e supporto ai bar delle strutture, con prove documentali come foto e video.

Infine, riguardo a un'accusa legata a presunte "cimici", dichiara che la questione è già stata segnalata alle autorità competenti, che determineranno le responsabilità. Nel frattempo, si riserva di tutelare il proprio nome in sede legale.

 

Pietro Gervasi, uno dei collaboratori più stretti di Antonini, risponde con generosità, dando la possibilità a Polizzi di scusarsi e tornare sui suoi passi. In un post esprime stupore per le dichiarazioni di Massimo Polizzi, definendole un tentativo maldestro di insinuare che la società Sport Invest abbia debiti nei suoi confronti. Gervasi afferma che Polizzi avrebbe potuto evitare questa situazione chiedendo scusa al Presidente per un'affermazione ritenuta infondata e non supportata da prove. Sostiene che l'allontanamento di Polizzi dalla società sia dovuto a questa mancanza di scuse, non a crediti inesistenti. Gervasi aggiunge che Polizzi dovrebbe ringraziare il Presidente (come, aggiungiamo noi, dovrebbero fare in generale tutti i trapanesi ...) per le opportunità lavorative ricevute e il fatturato generato, invece di diffondere campagne denigratorie. Infine, Gervasi, con l’autorizzazione del Presidente, pubblica alcuni dei pagamenti effettuati relativi ai lavori contestati da Polizzi.

 

 L'imprenditore Polizzi è irredimibile e non ci sta, e pubblica, recidivo, un altro post.  Secondo lui bonifici pubblicati da Pietro Gervasi si riferiscono a lavori effettuati tra giugno e ottobre 2023 per il ripristino dello stadio e del palazzetto, e rappresentano solo acconti. Specifica che i lavori di ammodernamento realizzati tra ottobre 2023 e febbraio 2024 non sono stati conteggiati né pagati, nonostante le richieste. Annuncia inoltre l'intenzione di pubblicare l'intera corrispondenza via chat per chiarire ogni equivoco. Infine, afferma che il rapporto con Sportinvest era di natura puramente lavorativa, senza doveri di gratitudine, e che l'interruzione della collaborazione è avvenuta a causa della mancata remunerazione delle prestazioni effettuate. 

 

Come andrà a finire? Polizzi non parla più: "E' una situazione che si trascina da tempo - dice a Tp24 -.  Avrei tante cose da dire e da fare sapere, ma il mio avvocato mi ha detto che non posso parlare. Ed è meglio così".