Un episodio di turbativa d’asta emerso nell’operazione antimafia odierna getta luce sui meccanismi di infiltrazione mafiosa nelle procedure giudiziarie, con gravi ripercussioni sull’economia locale. Al centro del caso, la vendita giudiziaria del bene immobile appartenente alla società Orto Verde di Giuseppe Alberto Argano s.a.s., situato tra Mazara del Vallo e Petrosino, fallita nell’ambito della procedura esecutiva n. 87/2015 R.G. del Tribunale di Marsala.
I fattiSecondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, il tentativo di turbativa è stato orchestrato da affiliati al mandamento mafioso di Mazara del Vallo, tra cui Domenico Centonze, Pietro Centonze, e Michele Marino, con l’obiettivo di impedire una vendita trasparente dell’immobile e garantirne il controllo a soggetti vicini all’organizzazione. Gli indagati, avvalendosi della forza intimidatoria tipica di Cosa Nostra, avrebbero allontanato gli offerenti dalla procedura, attraverso minacce, collusioni e promesse, rendendo impossibile un regolare svolgimento dell’asta.