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17/12/2024 10:23:00

Custonaci: assolto uomo accusato di violenza sessuale aggravata

 Si chiude con un'assoluzione "perché il fatto non sussiste" la vicenda giudiziaria che ha visto protagonista A.M., un uomo di Custonaci, accusato di violenza sessuale aggravata in danno di una minorenne. La sentenza è stata emessa il 2 dicembre 2024 dalla III sezione penale della Corte di Appello di Palermo, presieduta dal giudice Dario Gallo, che ha ribaltato la precedente condanna.

L'imputato, infatti, era stato precedentemente condannato a tre anni e due mesi di reclusione dal Tribunale di Trapani, in composizione collegiale, con sentenza datata 8 novembre 2021. La vicenda risale al 12 gennaio 2020, quando il GUP Caterina Brignone aveva disposto l'imputazione coatta dell'uomo, sulla base delle accuse della presunta vittima, un'amica delle figlie dell'imputato.

Il processo e le dichiarazioni della difesa

L'avvocato Fabio Sammartano, legale di A.M., ha sottolineato come l'unica prova fornita dalla Pubblica Accusa fosse la dichiarazione della piccola presunta vittima. Nonostante ciò, il Tribunale di primo grado aveva ritenuto inattendibile la versione dell'imputato, che si era sottoposto a uno scrupoloso interrogatorio per chiarire la sua posizione.

La Procura della Repubblica di Trapani, già in fase preliminare, aveva chiesto l'archiviazione del procedimento a seguito di un incidente probatorio volto a raccogliere la testimonianza della minore e a una perizia psicologica effettuata sulla presunta vittima. Tuttavia, il procedimento era andato avanti fino alla condanna in primo grado.

Secondo l'avvocato Sammartano, il caso è frutto di un "racconto fantasioso" da parte della minore, che fu presa in carico dall'unità di neuropsichiatria infantile dell'ASP di Trapani e monitorata dal Tribunale per i Minori di Palermo. Lo stesso imputato si è sempre dichiarato innocente e vittima di accuse infondate.

Le conseguenze sulla vita dell’imputato

Nonostante l’assoluzione, l'imputato ha vissuto anni difficili a causa delle gravi accuse. Durante il processo ha subito anche il divorzio dalla moglie e l'allontanamento dalla famiglia. L'assoluzione restituisce ora un po' di serenità all’uomo, ma non cancella l'eco mediatica e le sofferenze personali subite.

La sentenza di assoluzione

La Corte di Appello, con la sentenza del 2 dicembre 2024, ha dichiarato l'assoluzione di A.M. "perché il fatto non sussiste", revocando le statuizioni civili e le spese processuali disposte in primo grado a carico dell'imputato. La sentenza sarà depositata entro 90 giorni.

Un capitolo doloroso che si chiude con la piena assoluzione dell'imputato, confermando l’infondatezza delle accuse mosse nei suoi confronti.