La strada di accesso alle Cave di Cusa, sito archeologico di straordinaria importanza a Campobello di Mazara, continua a essere oggetto di polemiche e controversie. Questa arteria, di competenza del Libero Consorzio Comunale di Trapani, rappresenta ormai da anni un ostacolo per i turisti e gli studiosi che vogliono visitare l’area. L’attuale manto stradale, realizzato con lastre di pietra, è caratterizzato da asperità che rendono impraticabile il transito di automobili e pullman, provocando un drastico calo nelle visite turistiche. Ma il nuovo progetto non soddisfa.
Il finanziamento e il progetto contestato
All’inizio del 2024, il Libero Consorzio aveva stanziato 390.000 euro per la manutenzione straordinaria della strada. Tuttavia, il progetto elaborato per l’intervento ha sollevato molte critiche, soprattutto da parte del sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, e di associazioni locali come il Club Unesco di Castelvetrano.
Secondo il progetto, lungo i 650 metri della bretella stradale sarebbero state realizzate due fasce carrabili, adatte al passaggio di auto ma non di pullman. Il sindaco Castiglione ha definito questa soluzione insufficiente e non risolutiva, inviando una nota alla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Trapani e al Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale, richiedendo la convocazione di una conferenza di servizio con tutti gli enti coinvolti.
Il parere della Soprintendenza e le alternative proposte
La Soprintendenza di Trapani, nonostante le obiezioni, ha recentemente dato parere favorevole al progetto, imponendo alcune condizioni specifiche: l’uso di cemento drenante nella gamma cromatica del bruno, grigio e ocra, con bordature in pietra calcarea locale di larghezza non superiore ai 5 cm. Tuttavia, questo approccio non soddisfa le aspettative del Comune e delle associazioni locali.
Nicola Miceli, del Club Unesco di Castelvetrano, ha suggerito una soluzione alternativa: “ "La nostra proposta che avremmo voluto condividere con i tecnici e la Soprintendenza ai beni culturali è quella della posa di una resina trasparente livellante sull'intera sede stradale, con un investimento molto più economico rispetto a quello previsto nel progetto delle fasce carrabili".
Un patrimonio a rischio
Intanto la strada continua ad essere praticamente off limits. Le Cave di Cusa, da cui provengono i blocchi di pietra utilizzati per costruire il Tempio di Selinunte, meritano una migliore accessibilità per valorizzare un sito unico nel suo genere.
Il sindaco Castiglione ha ribadito la necessità di un intervento condiviso, che tenga conto delle reali esigenze di percorribilità e tutela del sito archeologico. Resta da vedere se le autorità competenti saranno disposte a rivedere il progetto e ad ascoltare le istanze del territorio, al fine di evitare quello che molti temono possa diventare un ennesimo spreco di denaro pubblico.
Le condizioni poste dalla Soprintendenza, come specificato nel documento ufficiale, indicano che ogni variazione al progetto dovrà essere previamente autorizzata per garantire il rispetto dei vincoli paesaggistici e storici dell’area. Nonostante queste restrizioni, la strada per una soluzione condivisa sembra ancora insidiosa. Proprio come quella per le Cave di Cusa.