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16/01/2025 06:00:00

Belìce, il ricordo e le nuove proteste 57 anni dopo il terremoto

 Nel 57º anniversario del devastante terremoto del 1968 la Valle del Belìce affronta vecchi e nuovi problemi.

Sono giorni in cui le cittadine devastate dal sisma hanno commemorato quell’evento che ha cambiato per sempre la loro storia. L’anniversario è sempre l’occasione per alzare l’attenzione su quei temi che faticano ad essere risolti, e che creano tanto dolore anche a distanza di decenni. Come la ricostruzione, mai del tutto completata, e le infrastrutture che mancano nel Belice. O ancora la questione legata all’amianto e alla bonifica degli edifici. Ma accanto a vecchie questioni, nei giorni del ricordo si pongono anche nuovi aspetti di un territorio che cerca sviluppo, ma non vuole continuare ad essere devastato. Ecco che c’è la protesta contro la proliferazione di impianti eolici.

 

 

La protesta contro le pale eoliche
I sindaci della Valle del Belìce si sono uniti per esprimere preoccupazione per quella che definiscono un'“invasione di pale eoliche alte fino a 200 metri e distese di pannelli fotovoltaici”. La protesta, promossa da Margherita La Rocca Ruvolo, sindaca di Montevago e deputata regionale di Forza Italia, chiede al governo regionale linee guida specifiche per tutelare il paesaggio.
“Non siamo contrari all’energia alternativa, ma il nostro territorio sta diventando terra di conquista”, ha dichiarato La Rocca Ruvolo. La sindaca ha convocato una riunione venerdì 17 gennaio nella biblioteca comunale di Montevago, coinvolgendo associazioni e cittadini per definire strategie condivise che limitino l’impatto ambientale e proteggano le risorse turistiche e paesaggistiche della zona.

 


La questione dell’amianto
Nonostante i progressi nella ricostruzione, la Valle del Belìce continua a convivere con le baracche costruite dopo il terremoto, molte delle quali contengono amianto. Questo materiale, utilizzato per tetti e pareti, rappresenta ancora un pericolo per la salute pubblica.
La bonifica, iniziata decenni fa, è lontana dal completamento, lasciando le comunità esposte a un problema ambientale che si trascina da troppo tempo. Il tema rimane al centro delle richieste degli amministratori locali, che auspicano interventi più incisivi per risolvere definitivamente la questione.

 


+Le dichiarazioni di Schifani e Galvagno
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricordato con profonda commozione l'anniversario del terremoto: “Quella tragedia non è solo un ricordo doloroso, ma un monito a non abbassare mai la guardia di fronte ai rischi naturali. La Valle del Belìce ha dimostrato grande dignità e forza nella sua rinascita, e noi siamo al fianco della sua popolazione per costruire un futuro migliore”.
Anche il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, ha reso omaggio alle vittime: “Da quella tragedia, l’Italia ha imparato molto ed è diventata un’eccellenza nella Protezione Civile. È doveroso mantenere vivo il ricordo di chi perse tutto e di coloro che operarono nei soccorsi”.

 

Le iniziative per il 57º anniversario

Fiaccolate, incontri, momenti per ricordare le vittime. In tutti i comuni del Belìce è stato commemorato il tragico evento. 

La sindaca di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, durante una fiaccolata, ha evidenziato i progressi nella valorizzazione del vecchio centro distrutto dal sisma: “Il nostro centro storico è diventato un museo a cielo aperto con i Percorsi visivi e la rinata cattedrale. È un luogo di memoria e rinascita che continueremo a valorizzare anche nell’anno di Agrigento Capitale della Cultura”.

 

 

 Il Comune di Gibellina ha ricordato la visione di Ludovico Corrao, simbolo della rinascita culturale: “Questa è una storia che ogni cittadino di Gibellina deve sentire propria, per proteggere e onorare ogni angolo del nostro territorio”.

 L’Amministrazione di Santa Ninfa ha intitolato una piazza a Monsignor Antonio Riboldi, storico parroco e guida spirituale della Valle del Belìce, ricordato come una figura fondamentale per la ricostruzione morale e sociale della comunità.

 

In occasione dell’anniversario, la Rete museale e naturale belicina ha organizzato iniziative commemorative per coinvolgere le comunità locali. Tra queste, l’apertura gratuita dei musei per le scuole e incontri formativi per sensibilizzare giovani e cittadini sul valore del patrimonio storico e culturale del territorio.
Il ricordo del terremoto del Belìce diventa così un’occasione per riflettere sulle sfide ancora aperte e sull’importanza di tutelare l’ambiente e la memoria storica di questa parte di Sicilia.