Giovedì scorso, 12 dicembre, ad Alcamo si è tenuta una seduta di Consiglio Comunale, presieduta dal presidente Saverio Messana, alla presenza del Direttore Generale dell’ASP, Ferdinando Croce, e dell’ingegnere dell’ASP Francesco Costa.
In Aula erano presenti anche il primo cittadino, Domenico Surdi, il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso, e il presidente del consiglio comunale di Castellammare del Golfo, Giuseppe Ancona.
La seduta
La richiesta di un Consiglio Comunale sulla Sanità, o meglio sullo stato dei lavori dell’ospedale di Alcamo, è pervenuta da alcuni consiglieri comunali, ma poi tutta la compagine consiliare ha manifestato interesse sull’argomento.
L’obiettivo è la posa della prima pietra per la realizzazione del presidio ospedaliero cittadino. Il consigliere Francesco Ferrarello è partito da lontano, evidenziando come pesi ancora la mancata realizzazione di un ospedale 45 anni fa. Non è andato leggero: “Mi aspetto cose concrete e non promesse come quelle fatte finora”. Il consigliere ha parlato di "certe passerelle". I consiglieri hanno chiesto un impegno ben preciso al Direttore Croce: iniziare e terminare l’ospedale, che serve la comunità di tutto il comprensorio. Concordano su una cosa: l’ospedale è di tutti, non esistono i colori politici.
Il problema, dicono i consiglieri, è legato alla mancanza di 30 milioni di euro. Per il consigliere Baldassare Mancuso, il problema è politico, e della stessa idea è la consigliera Laura Barone: “È ovvio che tutto confluisce in un ragionamento che deve portare tutti in un’unica direzione. Ogni anno è sempre la solita minestra ribollita. Alcamo, con i Comuni vicini, cerca di avere delle risposte. Abbiamo visto prima, dal 2010, un depotenziamento dell’ospedale e dall’altro lato vediamo il miraggio di un nuovo presidio”.
Le risposte di ASP
A fornire le risposte in Aula sugli avanzamenti dei lavori è stato l’ingegnere Costa, che ha ricordato come il Consiglio sia stato chiamato ad esprimersi su una variante urbanistica per la realizzazione del progetto. In seguito, la Regione ha emesso un decreto di approvazione del progetto dell’ospedale di Alcamo in variante allo strumento urbanistico.
Il 14 agosto 2024, l’ASP ha emesso la delibera per l’esproprio dell’area con relativo indennizzo e offerta ai vari proprietari, che hanno accettato l’indennità di esproprio. C’è un ultimo passaggio da completare: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale degli elenchi dei proprietari indennizzati e di chi non ha condiviso l’indennità. Si procederà dunque all’immissione in possesso da parte dell’ASP, per poi avviare la realizzazione della prima casa di comunità e della centrale operativa territoriale, con finanziamenti del PNRR, i cui lavori sono stati consegnati lo scorso 29 novembre.
Per il nuovo ospedale, il progetto è in fase di verifica dall’organismo di certificazione. Successivamente, con la copertura finanziaria, si potrà avviare la procedura di gara.
Per il Direttore Croce, la struttura di Alcamo, che ha ereditato, “grida vergogna”: “Non era scontato che la gestione tecnica dell’ASP di Trapani portasse avanti l’acquisizione dei decreti, la quantificazione delle somme e il superamento indenne del possibile contenzioso. Se oggi l’intera area di San Gaetano verrà espropriata è una scelta precisa di ASP Trapani. C’è un lavoro unitario che l’ASP conduce. Devo ribadire la differenza di ruoli e competenze tra i Consigli Comunali e l’ASP”.
Il Direttore Generale ha partecipato ai lavori d’Aula in maniera del tutto eccezionale: “Difficilmente nei prossimi mesi o anni ripeterò questa esperienza, perché siamo dotati di poteri ben distinti. L’ASP Trapani sta lavorando e non ha bisogno di essere compulsata. Tutto quello che può fare lo sta già facendo. Non prendo un impegno in termini di tempistica, per rispetto dell’Aula, dobbiamo però stipulare un patto di reciproca lealtà”.
Il punto è relativo anche agli attuali standard della sanità, certamente diversi rispetto a quelli di 50 anni fa: “Non è più l’ospedalità la dimensione che ci può solo interessare. La nuova sanità non avrà più l’ospedale al centro, ma altre strutture che verranno realizzate entro il 31 marzo 2026. Saranno i nuovi presidi di prossimità al paziente”.