Esce da scuola e si impicca con una corda dell'altalena nella casa in campagna della famiglia.
Piazza Armerina, in provincia di Enna, piange la perdita di una giovane vita. Una quindicenne è stata trovata senza vita nella sua casa di campagna. A trovare il corpo è stata la mamma di ritorno dal lavoro. Il medico dell’ambulanza ha tentato di rianimarla per oltre mezz’ora, ma i soccorsi sono stati inutili.
Le indagini, aperte dalla Procura di Enna per istigazione al suicidio, si concentrano su un'ipotesi inquietante: il revenge porn. Secondo alcune testimonianze, la ragazza sarebbe stata vittima di un'ondata di cyberbullismo, con la diffusione di immagini private all'interno della sua classe. Un segreto inconfessabile che l'avrebbe portata a un punto di non ritorno.
La famiglia della ragazzina prima abitava nel Nord Italia, ma si è trasferita da qualche mese aa Piazza Armerina, dove la 15enne frequentava la scuola superiore. La studentessa, che frequentava il liceo scientifico ed era fidanzata con un coetaneo di un altro paese, aveva chiesto di uscire prima da scuola perché avrebbe accusato un malore. Così i genitori erano andati a prenderla per accompagnarla a casa, poco fuori il paese. La madre si era poi allontanata per andare a fare degli acquisti, prima di rientrare a casa.
"Era una ragazza solare – dice la dirigente scolastica – Era arrivata lo scorso anno da Milano ma il suo profitto era ottimo. La scuola oggi è turbata e incredula. Io stessa quando ieri ho appreso la notizia non riuscivo a crederci. Il nostro istituto è come una famiglia. La ragazza viene descritta dai suoi insegnanti come serena, vivace, bene inserita in classe e con un ottimo profitto. E poi noi abbiamo uno psicologo al quale gli studenti possono rivolgersi”. Oggi qualcuno ha portato un mazzo di fiori sul banco della studentessa.
Il sindaco del paese ha annunciato che sarà istituito il lutto cittadino nel giorno dei funerali postando sul suo profilo facebook una candela accesa listata a nero. “Mi stringo con profonda tristezza – scrive – alla famiglia e agli amici della nostra giovane concittadina. Oggi è il momento del cordoglio e della vicinanza ai familiari ma sarà necessario, come comunità, riflettere insieme su quanto accaduto”.
Il revenge porn, ovvero la diffusione non consensuale di materiale intimo, è una piaga sempre più diffusa tra i giovani. Vittime di questo crimino sono spesso bersagli di insulti, minacce e ostracismo, con conseguenze devastanti sulla loro autostima e sulla loro salute mentale. La morte di questa giovane ragazza è un monito per tutti noi. È urgente intervenire per creare una rete di protezione intorno ai nostri ragazzi, sensibilizzandoli sui rischi del web e fornendo loro gli strumenti per difendersi. Solo così potremo evitare altre tragedie simili e costruire un futuro più sicuro per le nuove generazioni.