Il peschereccio con dieci uomini a bordo, quattro italiani e sei tunisini, e' stato sequestrato il 4 Marzo da una motovedetta libica perche' avrebbe invaso le acque territoriali libiche. Il "Chiaraluna" e' stato intercettato a circa quaranta miglia a Nord della costa nordafricana.
Sin da subito ha tenuto i contatti con i marittimi Francesco Campo, rappresentante legale della societa' Ga.Gi.Mar Snc di Mazara del Vallo (Trapani), proprietaria del motopesca "Chiaraluna".
E sono arrivate rassicurazioni sulle condizioni dei fermati dal comandante del Chiaraluna, Vito Giacalone di 62 anni, il piu' anziano a bordo.
Il Chiaraluna aveva lasciato il porto di Mazara del Vallo lo scorso 15 febbraio, per la battuta di pesca nella zona in cui e' avvenuto il sequestro. "Il peschereccio e' arrivato nel porto di Tripoli ieri sera, intorno alle 22.30 - ha dichiarato Nicola Lisma, rappresentante degli armatori mazaresi e assessore alla Provincia regionale di Trapani - ma difficilmente si avranno novita' prima di qualche giorno, perche' si dovra' aspettare il deposito del verbale da parte del comandante della motovedetta che ha operato il fermo".
Parole tranquilizzanti arrivano anche dal Console Generale d'Italia a Tripoli, Francesca Tardioli, che affermava di aver "avuto assicurazione dalle autorita' militari circa la salute dell'equipaggio".
Il peschereccio si trova nel porto militare della capitale libica. Le autorita' militari stanno portando avanti le indagini per verificare i motivi della "vicinanza eccessiva del peschereccio alle coste libiche", spiega il console Tardioli.
Ora ,finalmente, la buona notizia. Si torna a casa.
Motopesca della flotta di Mazara del Vallo "Chiaraluna" con dieci uomini di equipaggio (sei tunisini e quattro italiani), ha voluto esprimere la propria soddisfazione e vivo compiacimento per il buon esito della vicenda.
Il Presidente della Provincia di Trapani, on. Mimmo Turano appresa la notizia dell'imminente dissequestro del Motopesca della flotta di Mazara del Vallo "Chiaraluna" con dieci uomini di equipaggio (sei tunisini e quattro italiani), ha voluto esprimere la propria soddisfazione e vivo compiacimento per il buon esito della vicenda.
“Apprendo con vero piacere-afferma il presidente Turano- da fonti ufficiali che, il Motopesca “Chiaraluna” e il suo equipaggio faranno ritorno nelle prossime ore a Mazara. Ringrazio il Governo e i parlamentari nazionali della nostra Provincia per quanto fatto. Basta con i sequestri dei Motopescherecci. Questa ulteriore vicenda, deve indicare alle autorità competenti, le vie da seguire per trovare una soluzione definitiva all’ interno degli accordi tra Italia e Libia . Spero –conclude il presidente Turano-che i rinnovati rapporti di amicizia tra i due paesi, conducano ad un definitivo chiarimento. Per tali ragioni, ho dato mandato all'Assessore Nicola Lisma di seguire le questioni relative agli accordi di pesca, nella speranza di evitare il ripetersi di sequestri in quell’area del Mediterraneo. Per quanto possibile, anche noi cercheremo di fare la nostra parte ” .
Appena giunta la conferma della notizia che nel primo pomeriggio di oggi le autorità libiche hanno rilasciato il motopesca "Chiaraluna" della flotta di Mazara del Vallo, il Presidente Giuseppe Poma, a nome dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani, che subito dopo il sequestro del natante aveva sollecitato con forza l’immediato intervento del Ministro agli Affari Esteri, Franco Frattini, ha voluto esprimere compiacimento e soddisfazione per l’avvenuto rilascio.
Un sentito ringraziamento, in particolare al Ministro Franco Frattini, al Console Generale d’Italia a Tripoli, Francesca Tardioli, al Sen. Antonio d’Alì, nonché a tutte le altre compenti autorità, sia italiane che libiche, - ha dichiarato il Presidente Poma – che, mettendo in mostra grande sensibilità e impegno, sono intervenute con tempestività ed efficacia, risolvendo positivamente il caso nel giro di neanche una settimana.
Il nostro auspicio adesso – ha aggiunto il Presidente del Consiglio Provinciale – è che si arrivi al più presto alla definitiva e complessiva soluzione della problematica legata all’esercizio dell’attività peschereccia all’interno della zona protetta affinché non abbiano più a ripetersi episodi del genere che mettono a repentaglio la serenità di tanti onesti lavoratori del mare e la pacifica amicizia che deve contraddistinguere i rapporti fra il popolo siciliano e quello libico, specialmente nel momento in cui i rapporti di collaborazione fra Libia e Italia vengono rinsaldati dai recentissimi accordi stipulati dai Governi di questi due Paesi.
Oltre alla soddisfazione per il rilascio – ha concluso il Presidente Poma – mi è gradito ribadire ancora una volta il massimo della solidarietà e della vicinanza umana e politica di tutti i componenti del Consiglio Provinciale ai marittimi imbarcati, alle loro famiglie e all’armatore del “Chiaraluna”, Francesco Campo, che hanno vissuto sulla loro pelle questi giorni di tribolazione.