In particolare, abbiamo ricevuto segnalazione che diversi cani randagi sono sempre presenti al lungomare e al porto, e spesso aggrediscono chi passa da quelle parti per una passeggiata o per fare footing.
Questa la nostra testimonianza del nostro lettore Salvatore Marino in un esposto inviato al Comune di Marsala proprio oggi:
Egregio Sig. Sindaco,
le rubo pochi minuti per “denunciare” quanto accaduto il giorno 14.03.2009.
unitamente alla propria famiglia (moglie e 2 figli), alle ore 18,30 circa del 14 u.s., stavamo percorrendo la nuova arteria stradale realizzata nei pressi del Villaggio Sappusi - “zona marinella” -, a bordo delle nostre biciclette quando, all’improvviso, dal canneto situato tra la sede stradale e la riva è comparso un branco di cani randagi (circa 8 – 10) che, con fare minaccioso e di corsa, si avvicinavano a noi.
A quel punto alquanto esigue si sono mostrate le scelte plausibili: cercare di pedalare il più velocemente possibile e proteggere la mia famiglia (anche se i consigli degli esperti suggeriscono di stare calmi e di non correre, vorrei proprio vedere chi, al cospetto di una moltitudine di cani inferociti, riuscirebbe ad adottare tali prescrizioni).
Pertanto, ho incitato i miei a fare uno sforzo non comune (soprattutto considerata l’età dei bambini) mentre io mi attardavo cercando di attirare l’attenzione dei randagi e nel contempo urlavo per allontanarli.
La situazione stava precipitando, allorquando alcuni cani sono passati sull’altro lato della carreggia, quasi accerchiandoci.
Caso volle che in quell’istante transitasse un’auto che, rallentando e accostandosi alla mia bicicletta, mi ha aiutato nel dissuadere i randagi dall’inseguimento, che nel frattempo si era protratto per circa 300 metri.
Determinate, inoltre, è risultato essere l’apporto di mia moglie che oltre a non lasciarsi sopraffare dal senso di panico, tra l’altro giustificabile, ha continuato a dare sostegno morale ai nostri figli e nel contempo ad aiutarmi nel cercare di respingere l’assalto dei cani.
Quanto accorsoci, oltre a far quasi vivere le sensazioni di situazioni analoghe che si sono concluse in maniera molto più grave (vedi, per ultimo, i fatti di cronaca accaduti in Provincia di Ragusa) ha senz’altro lasciato dei segni indelebili nella nostra psiche.
In seguito sono venuto a conoscenza che nella stessa zona si erano già verificati analoghi eventi a danno sia di centauri che di pedoni.
Ora, allo scopo di scongiurare eventuali eventi dannosi ed evitare che un domani possa dirsi “cronaca di un fatto preannunciato”
C H I E D O
alla S.V. di provvedere, nelle opportune sedi e con gli interventi di competenza, affinché nel Comune di Marsala venga arginato e possibilmente risolto il problema del randagismo, garantendo alla cittadinanza la libera ed incondizionata fruizione degli spazi pubblici.
Ma la nostra redazione del branco di cani randagi a Salinella aveva già scritto tempo fa, proprio in occasione dell'inaugurazione della strada da parte dell'Amministrazione Comunale. In quell'occasione il nostro inviato, Sergio Oliva, notò proprio
la "presenza di un branco di cani (più di una dozzina) forse stanziale che per diverse volte si avventava contro le autovetture, procurando ovviamente spavento agli occupanti; forse si abitueranno alla presenza di automezzi, ma attualmente potrebbero essere la causa di incidenti stradali".
Ecco il video del nostro collaboratore:
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Si riunirà domani, in seduta aperta, il Consiglio Comunale di Mazara del Vallo per la trattazione del seguente odg: “Problematiche Randagismo”. Alla seduta sono stati invitati a partecipare l’Assessore Reg. alla Sanità Massimo Russo, gli Onorevoli Eleonora Lo Curto, Nicola Cristaldi, Tony Scilla, Giulia Adamo, i Consiglieri Provinciali, il Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Tp Dott. Pasquale Surace, il Responsabile Uff. distrettuale di Sanità Pubblica Veterinaria di Mazara Dott. Francesco De Michele, il Dott. Angelo Giudice. L’assemblea consiliare è fissata alle 17,30.
“I recenti fatti di cronaca richiedono maggiore attenzione al fenomeno del randagismo. A Marsala, secondo quanto comunica l'Amministrazione Comunale diverse azioni di contrasto e l’efficienza del canile municipale hanno di molto ridotto il fenomeno; ma chiediamo a cittadini e associazioni di collaborare anche sul fronte della prevenzione”. Questo
il commento del sindaco Renzo Carini che ieri ha firmato la proroga dell’ordinanza che obbliga l’applicazione del microchip ai cani di proprietà: in pratica, c’è tempo fino al prossimo settembre per mettersi in regola. A ciò si aggiunge il recente atto deliberativo con il quale la Giunta Municipale intende attuare – in via sperimentale - delle misure di intervento per limitare ulteriormente il randagismo a Marsala. Il progetto prevede l’affidamento dei cani ospiti del canile, trascorsi quattro mesi dal loro ricovero: la richiesta può provenire sia da parte di privati cittadini che delle Associazioni di protezione degli animali. Il rapporto tra Comune e affidatari - che riceveranno un compenso giornaliero di € 2,20 per ogni cane custodito - sarà regolato da un apposito disciplinare che obbliga al rispetto degli animali. In particolare, si richiede una struttura idonea a custodire i cani (massimo due per i privati, fino a quattro per le Associazioni) e il controllo periodico della loro salute, con visita medica bimestrale presso il canile di contrada Ponte Fiumarella. Oltre ad attenuare il fenomeno del randagismo a Marsala, il progetto sperimentale dell’Amministrazione intende conseguire una maggiore economicità del servizio, stante che ogni cane attualmente mantenuto nel ricovero di Caltanissetta costa al Comune quasi tre euro al giorno.
Intanto, l’Assessorato al controllo del randagismo comunica che la presenza di cani liberi sul territorio va fatta al Comune con segnalazione scritta, riportando i necessari riferimenti dei luoghi in cui circolano i randagi. “La precisazione - afferma l’assessore Anna Bandini - si rende opportuna per prevenire l’increscioso fenomeno di abbandono dei cani da parte di proprietari, certamente poco rispettosi degli amici a quattro zampe, oltre che incivili”.
«Il fenomeno del randagismo - si legge nelle motivazioni in premessa all'atto deliberativo - ha assunto, in questo Comune, dimensioni tali da richiedere l'applicazione di misure per salvaguardare l'igiene e l'incolumità dei cittadini».
Per questo motivo, si afferma che oltre al «servizio di accalappiamento» occorre perseguire anche «sistemi di coinvolgimento dei privati cittadini, singoli o associati, nella detenzione dei cani».
«La finalità evidenziata potrebbe essere conseguita incentivando l'affidamento dei cani randagi attraverso l'erogazione ai cittadini o alle associazioni protezionistiche o animaliste interessati di un compenso''.
Il Comune, insomma, pagherà chi decide di contribuire a risolvere il problema adottando o prendendo in custodia cani senza padrone.
Il progetto, si legge, inoltre, nella delibera, mira anche a «verificare» la possibilità di porre «a regime» l'esperienza. ''Il piano - si sostiene, infatti, nell'atto proposto dalla Bandini - garantisce l'attenuazione del fenomeno del randagismo e consente di conseguire una maggiore economicità, stante che il compenso bimestrale da erogare ai privati o associazioni è inferiore al compenso che viene attualmente riconosciuto alla ditta appaltatrice del servizio di ricovero e mantenimento dei cani, la Ricara di Caltanissetta».
A quest'ultima, infatti, è stato affidato il compito di prelevare e ospitare tutti quei randagi che non possono trovare posto nel canile municipale di contrada Ponte Fiumarella. La struttura inaugurata nell'ottobre del 2007 può, infatti, ospitare poco meno di un centinaio di cani. E per questo, è stato redatto un progetto per raddoppiarne la capienza. Il costo sarà di circa 500 mila euro (la Regione ha concesso la metà della somma).
Alla Ricara, per il mantenimento dei cani viene erogato un compenso di 2,99 euro al giorno per ciascun animale. Ai privati e alle associazioni marsalesi andranno, invece, 2,20 euro al giorno.
In Sicilia, comunque, è ormai psicosi. Ieri, nella zona marittima di Scicli in provincia di Ragusa, due cani randagi che stavano cercando di azzannare due carabinieri sono stati abbattuti da uno dei due militari dell'Arma che ha sparato per difendere se stesso e il collega. L'aggressione è avvenuta dove due giorni fa è stato ucciso Giuseppe Brafa, di 10 anni.
. Nella stessa zona della cittadina siciliana, in contrada Pisciotta, è stata aggredita anche una turista tedesca di 24 anni. «Quando siamo intervenuti la donna era in gravissime condizioni: aveva il volto particolarmente deturpato. Era sotto choc». Così Cristian Ilardi, rianimatore dell'eliambulanza del 118 dell'ospedale Cannizzaro di Catania, descrive il suo intervento di soccorso nei confronti della ragazza. «La paziente - aggiunge - presentava delle gravissime lesioni agli organi interni, ed è stata subito sedata e poi intubata. C'era un immediato pericolo di vita per le ferite che sono molto profonde». La donna è stata sottoposta a un delicato intervento di chirurgia plastica al viso. Non è escluso che possa perdere un occhio. Il direttore sanitario dell'ospedale, Angelo Pellicanò, rispondendo ai giornalisti ha ammesso che la donna «è in pericolo di vita».
Da aprile a settembre periodo a rischio. Quella in arrivo è la stagione più calda per quanto riguarda il pericolo morsi di cani. «Da aprile a settembre abbiamo i mesi dell'anno in cui si registra il maggior numero di aggressioni e morsicature. Nel 35-40% dei casi l'incidente avviene nelle immediate vicinanze della casa della vittima e nel 15-20% all'interno della propria abitazione o in quella di amici». A fare il punto, dopo gli ultimi episodi di aggressione ai danni di bambini e adulti in Sicilia, è Italo Farnetani, pediatra e docente dell'Università di Milano-Bicocca.
Farnetani spiega come il fenomeno dei randagi sia allarmante, ma per fortuna limitato. Ad aggredire più spesso le persone sono nel 40% i cani dei vicini di casa, nel 20% addirittura quelli della famiglia
accanto, nel 15% quelli dei genitori. «È raro - spiega all'Adnkronos Salute - che a mordere sia un cane randagio: i rischi maggiori si corrono proprio quando si sorvegliano meno i bambini. Infatti nel 50% dei casi in cui il cane ha morso un bimbo, gli adulti erano disattenti». La metà di tutti gli episodi di questo tipo riguarda pazienti di meno di 18 anni, e all'interno di questa fascia di età il maggior numero dei casi è concentrato fra 1-4 anni e 10-13 anni. I maschi vengono morsicati di più (nel 60% dei casi) rispetto alle femmine.
Il procuratore: abbattere solo i cani pericolosi. I cani randagi che sono liberi e che «costituiscono un pericolo sociale per la comunità» potranno «essere abbattuti dalle forze dell'ordine se necessario» ma per «quelli già catturati la decisione spetta all'autorità amministrativa e non a quella giudiziale». Lo precisa all'Ansa il procuratore della Repubblica di Modica, Domenico Platanica, che coordina le indagini dei carabinieri sui cani killer di Scicli. «I cani randagi liberi - aggiunge il magistrato - costituiscono un pericolo sociale e gli investigatori potranno certamente abbatterli. Ma per gli altri devono decidere la Asl e le organizzazioni amministrative preposte». La Procura ha intanto chiesto la convalida dell'arresto di Virgilio Giglio, l'uomo di 64 anni accusato di concorso in omicidio colposo per avere violato i doveri della custodia giudiziale, avendo lasciato i cani in libertà o non avendo impedito che abbandonassero la struttura in cui dovevano stare chiusi.
Veterinari critici. «La proliferazione dei cani randagi e le conseguenti ipotesi di abbattimento rappresentano il fallimento della prevenzione nel campo della sanità pubblica». Non usa mezzi termini Carlo Scotti dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), sottolineando in una nota che «l'emergenza randagismo è un fenomeno cronico nel nostro Paese, tanto più nel Sud, sottovalutato da decenni e ancora affidato a una legge della prima Repubblica, la 281, che ha palesato nel tempo tutti i suoi limiti attuativi, ritardi scientifici e sprechi economici». Nel frattempo «la medicina veterinaria ha fatto passi da gigante sul fronte della prevenzione e della gestione degli animali senza proprietario, elaborando studi e programmi di intervento nei canili. Tutte conquiste ignorate», dice Scotti. «E adesso tocca assistere a tesi da soluzione finale - è l'amaro commento del veterinario.
Il sottosegretario Martini presto in Sicilia. La prossima settimana «sarò in Sicilia per un incontro con la Regione e i sindaci». Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, mentre i veterinari della Federazione medici Uil Fpl chiedono un incontro urgente al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.
"La gestione del randagismo è un problema di salute pubblica, di incolumità pubblica e di rispetto delle norme comuni del rapporto tra uomo e animale: che nel 2009 un bambino possa venire aggredito sulla spiaggia da un branco di cani è una cosa da terzo mondo, inaccettabile sul piano etico e amministrativo". Così il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, intervenendo questa mattina su Rai 3 al programma 'Cominciamo bene'.
"Queste situazioni si verificano in zone dove da decenni non si è affrontato il tema del randagismo - ha detto - la Regione Sicilia è stata destinaria, in questi anni, di 3 milioni di euro per la lotta al randagismo. Certo per ricevere dei fondi bisogna sviluppare una progettazione".
Nel risolvere la situazione per Martini "chiunque, a livello istituzionale, deve operare all'interno delle leggi vigenti: escludo che ci sarà una mattanza come quella che è iniziata ieri in Sicilia, dove c'è stata una caccia al cane e sono stati letteralmente seviziati. No alla mattanza, agiamo nel rispetto delle leggi. Questo - ha concluso - deve essere un segno di civiltà del popolo siciliano".
''La regione Sicilia con riparto dei fondi sul proprio territorio e' stata destinataria in questi ultimi anni di 3 milioni di euro finalizzati all'applicazione della legge sul randagismo''. E' quanto ha dichiarato il sottosegretario al Welfare Francesca Martini intervenuta a 'Cominciamo Bene' su Rai 3 innescando un botta e risposta con Giovanni Venticinque, sindaco di Scicli. ''Al mio paese - ha detto il sindaco - non e' arrivato il becco di un centesimo. Tanti finanziamenti rimangono nelle casse della Regione''. Immediata la risposta del sottosegretario: ''per ricevere dei fondi bisogna sviluppare una progettazione e fare una procedura anche istruttoria''. Polemiche anche sull'interpretazione dei fatti riguardanti le aggressioni dei cani. Per Venticinque ''non si tratta di randagi visto che i cani hanno padrone''. Per la Martini invece ''quando un cane viene affidato ad una persona che poi non e' in grado di gestirlo e mantenerlo, nel momento in cui l'animale esce sul territorio ridiventa vagante''