Tale servizio, rientra nell’ambito di una più vasta attività operativa disposta dal Comando Regionale della Guardia di Finanza di Palermo, mirata al monitoraggio della spesa sanitaria e che trae spunto dall’esito di precedenti investigazioni che hanno portato, nell’ambito della Regione Sicilia, alla scoperta d’indennità erogate a medici di base, per propri pazienti che erano in realtà deceduti da tempo.
In un contesto di generale crisi economico-finanziaria, in un momento storico in cui si discute di sprechi e tagli alla spesa pubblica, gli uomini delle fiamme gialle, con un intervento che partendo da Alcamo ha interessato tutta la provincia di Trapani, hanno portato alla luce una truffa che grava pesantemente sulla spesa sanitaria pubblica.
La metodologia di indagine ha riguardato l’analisi a campione di oltre 10 milioni di ricette mediche, l’effettuazione di laboriosi controlli incrociati e di riscontri sulla documentazione cartacea nel tempo acquisita presso la ASL nr. 9 di Trapani e presso gli uffici anagrafici dei comuni della Provincia di Trapani.
I dati così acquisiti, riferiti agli anni dal 2004 al 2007, sono stati poi processati ed analizzati grazie all’utilizzo di strumenti informatici di ultima generazione e di uno speciale software elaborato dagli stessi militari del Nucleo Mobile della Tenenza, passando al setaccio oltre 30.000 nominativi tra soggetti destinatari delle prescrizioni mediche, medici, farmacie e persone decedute.
L’analisi degli uomini della Guardia di Finanza si è incentrata su ricette mediche prescritte a soggetti che per età o patologie avevano diritto all’esenzione, ma che in realtà erano, anche da decenni, decedute. Addirittura alcuni soggetti venuti a mancare nel 2001, a distanza di ben nove anni risultavano ancora destinatari di ricette mediche.
La prescrizione medica veniva così a gravare ingiustamente e illecitamente sul servizio sanitario nazionale, incrementando la spesa sanitaria della Regione Sicilia e quindi a carico del bilancio nazionale.
I medici segnalati alla Procura della Repubblica di Trapani, la quale ha assunto la direzione delle indagini, dovranno rispondere del reato di falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità (art. 481 c.p.) e truffa ai danni dello Stato, in concorso con persone al momento da identificare (art. 640 c.p.).
Una prima stima, approssimata per difetto, che tiene conto di alcuni farmaci prescritti con un valore superiore ai 2000 euro, quantifica il danno erariale a circa 50.000 euro.
Le indagini sono ancora in corso, in quanto le fiamme gialle, stanno procedendo all’analisi di altre tipologie di prescrizioni. Non sono quindi da escludere nuovi indagati e la contestazioni di fattispecie penali ancora più gravi.
Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani, sottolinea che l’operazione di servizio in argomento evidenzia come la professionalità della Guardia di Finanza quale Polizia economico-finanziaria sia posta a tutela non solo delle entrate dello Stato e dell’Unione Europea ma anche a salvaguardia della corretta destinazione della spesa pubblica.