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20/03/2009 10:03:58

La ragazza tedesca aggredita dai cani era stata a Marsala due giorni prima...

, nel corso della trasmissione televisiva Uno Mattina. Martini ha ricordato che la normativa “istituisce una diversificazione delle responsabilita’ e sul territorio la responsabilita’ e’ del sindaco, il quale e’ tenuto a tutelare la salute pubblica e il benessere animale attraverso il recupero dei cani vaganti, l’identificazione attraverso microchip e la sterilizzazione che permette di controllare la popolazione canina”. “I sindaci dicono che non ci sono soldi - ha aggiunto il sottosegretario - ma abbiamo in realta’ destinato fondi e in particolare in Sicilia piu’ di 3 milioni di euro negli ultimi anni. Sulla possibilita’ che su questo settore si siano innestati interessi diversi vogliamo andare a fondo”.

Martini ha quindi fatto notare di aver sviluppato “un grande rapporto di collaborazione con l’assessore alla Sanita’ della Regione, Massimo Russo”: gli incontri e i vertici che saranno fittissimi nel prossimo periodo - ha concluso - aiuteranno finalmente a sviluppare “una seria politica di tutela dal randagismo anche in Sicilia”.


SOLDI SPRECATI - Tre milioni di euro in tre anni per combattere il randagismo. Soldi che lo Stato avrebbe versato nelle casse della Regione e che però non sono serviti a evitare che un bambino di dieci anni venisse ucciso da un cane su una spiaggia del ragusano. Lo denuncia il sottosegretario del Welfare, Francesca Martini. «La Regione Siciliana - ha detto la Martini - è stata destinataria in questi anni di 3 milioni di euro finalizzati alla lotta al randagismo». Ma come sono stati spesi i soldi? A gennaio del 2008 la Regione ha pubblicato un bando attraverso il quale selezionare i progetti contro il randagismo meritevoli di finanziamento. Prima di allora i soldi venivano invece ripartiti a pioggia alle Ausl provinciali.

Con i fondi 2009 l'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo intende pubblicare un bando per la sterilizzazione di cani randagi, creare ambulatori veterinari pubblici e adeguare i rifugi già esistenti. Ma i fondi già accreditati come sono stati spesi? L'assessorato alla Sanità snocciola le cifre relative al 2008: con 415 mila euro sono stati finanziati tre progetti per l'ampliamento e la costruzione di nuovi rifugi; con 350 mila euro, ripartiti a quattordici comuni siciliani che avevano presentato domanda, è stato avviato un progetto di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione dei cani randagi; 200 mila euro, invece, sono stati stanziati in favore di alcune associazioni. Iniziative che però non sono riuscite ad arginare il fenomeno.

Intanto le associazioni animaliste sono sul piede di guerra e denunciano le «inadempienze croniche e gravissime di comuni e Ausl siciliane». «La stragrande maggioranza dei comuni siciliani - denunciano i responsabili di Amici del Cane Onlus, Amici degli Animali, AmiciCani, Animalisti Italiani, Associazione Rapid Dogs Rescue, Freccia 45, Anta, Lida, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Oipa - è inadempiente rispetto agli obblighi previsti dalla legge regionale 15 del 2000». Animalisti Italiani, Enpa, e Lav hanno invece diffidato il sindaco di Modica a ritirare subito l'ordinanza con cui ha dato il via libera all'abbattimento dei cani randagi. Le tre associazioni hanno scritto al prefetto di Ragusa per chiedergli «di accertare che i cani randagi della zona non siano rimasti vittime di maltrattamenti». «Comuni e Ausl hanno fatto ben poco o niente - attaccano ancora Vincenzo Romano di Gapa ed Eleonora Lo Conte di Una - Dei cani randagi nella nostra regione se ne sono fatti carico, nel bene e nel male, gli animalisti in rifugi privati che fra tante difficoltà si sono sostituiti come potevano alle inadempienze di comuni e Ausl».

MAZARA - Si è riunito, ieri pomeriggio, in seduta aperta, il Consiglio Comunale di Mazara del Vallo per affrontare le problematiche relative al fenomeno del randagismo. Erano presenti, tra gli altri, il Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Trapani Dott. Pasquale Surace, il Responsabile Uff. distrettuale di Sanità Pubblica Veterinaria di Mazara Dott. Francesco De Michele, il Dott. Angelo Giudice, rappresentanti di associazioni animaliste. In apertura una breve premessa è stata fatta dal Presidente del Consiglio Comunale. “La seduta aperta, ha dichiarato Franco Crocchiolo, si sta svolgendo in un momento particolare, posto all’attenzione non solo dalla stampa locale, ma anche nazionale per i gravi episodi accaduti in questi giorni proprio in relazione al fenomeno del randagismo”. Nella relazione allegata alla richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, il Consigliere proponente, Gianfranco Nuccio, ha fatto il punto della situazione in cui si trova la Città di Mazara del Vallo. “E’ facile imbattersi in gruppi di cani randagi, ha affermato il Consigliere Nuccio, che rappresentano un pericolo per tutti quanti sia sotto il profilo igienico-sanitario, sia sotto il profilo della sicurezza”. Il Consiglio, “considerata la rilevanza del problema, sempre sottovalutato, e l’inadempienza che fino ad oggi l’Amministrazione Comunale ha registrato”, ha voluto sottolineare l’importanza della creazione di una struttura idonea a fronteggiare il fenomeno del randagismo, sollecitando anche l’istituzione di una anagrafe canina, come prevede la norma vigente, in modo tale da censire tutti i soggetti presenti sul nostro territorio. Tale struttura dovrebbe avere particolari requisiti, che consentano non solo di installare dei microchip sui cani, ma anche di procedere alla loro sterilizzazione, in modo da ridurre le nascite e, al contempo, evitare continui abbandoni. Con la seduta aperta è stata data la possibilità a tutti i cittadini di poter esprimere la loro opinione su questo fenomeno. Nel corso dell’adunanza, inoltre, il Dott. Franco Gancitano, essendo stato nominato Assessore provinciale, ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale.