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26/03/2009 06:02:00

Marsala, i giorni delle fragole


Per 3 giorni, tecnica e ricerca troveranno un momento di confronto con la realtà italiana e con quella degli altri Paesi europei. Tra i relatori, infatti, saranno presenti alcuni dei maggiori esperti a livello internazionale. Uno spazio significativo sarà dedicato alla fragolicoltura meridionale, con incontri con i produttori locali per approfondire l’attività svolta dalle varie regioni.
Nell’ambito del convegno, organizzato dall’assessorato regionale all’Agricoltura e Foreste, in collaborazione con le Università di Palermo e Catania, il Comune di Marsala e il Cra, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura-Unità di ricerca per la frutticoltura di Forlì, verranno esaminate da parte di studiosi e tecnici le innovazioni tecnologiche, varietali, produttive e commerciali che hanno radicalmente modificato la situazione della fragolicoltura.
“La fragola - ha continuato La Via - rientra in quella categoria di prodotti ad ampio impiego sia nella modalità di consumo allo stato fresco che in quello trasformato, dando luogo a beni ad elevato valore aggiunto che trovano il benevolo riscontro tra le numerose preferenze accordate da parte di target differenziati di consumatori. Per promuovere lo sviluppo di tale produzione si rende indispensabile, da parte dell’amministrazione regionale, diffondere la conoscenza finalizzata alla creazione di imprese interessate alla coltivazione della fragola in Sicilia, sfruttando, così, opportunità che attraverso il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 possono divenire concrete realtà che, nel rispetto del risparmio idrico ed energetico e della sostenibilità ambientale, operano per la lavorazione, la trasformazione, il confezionamento e la commercializzazione delle fragole”.
coltura (fragola e fragolina) nel 2008 si è attestata intorno a 250 ettari. Le principali zone coltivate sono Marsala  (con 130 ettari), Siracusa (60 ettari), Maletto, in provincia di Catania (30 ettari), i Nebrodi (circa 30 ettari) Sciacca, in provincia di Agrigento (20 ettari).
Pur essendo solo il 10% circa dell’intera superficie nazionale, ciò che pone la Sicilia in una condizione di prestigio a livello nazionale, con conseguenti risvolti economici, è la produzione anticipata di qualità che si riesce ad ottenere.

La coltura della fragola a Marsala (che rappresenta da sola la metà di quella regionale) è effettuata in ambiente protetto (prevalentemente tunnel) ed è caratterizzata da una notevole precocità rispetto alle altre regioni italiane. 

Nel corso degli nterventi di ieri è stata sottolineata proprio l'importanza della precocità della coltura della fragola che si riesce ad ottenere nella nostra regione, rispetto sia alle altre regioni italiane che ad altri stati europei e sulla quale bisogna puntare per aumentare la presenza del nostro prodotto sui mercati.

Altro aspetto importante su cui bisogna lavorare è un progetto che verifichi la nutrizione delle piante di fragola attraverso il monitoraggio delle aziende nelle varie zone del territorio, al fine di definire un disciplinare di produzione che uniformi le caratteristiche qualitative delle fragole prodotte.

L'elevata professionalità degli imprenditori agricoli, le particolari condizioni pedoclimatiche della zona e le innovazioni del processo produttivo consentono di ottenere buone caratteristiche qualitative del prodotto ed un ampio calendario di commercializzazione che adeguatamente valorizzati possono essere dei punti di forza nei mercati nazionali ed esteri.

La fragolicoltura in Sicilia.
Nell’Isola la superficie complessiva destinata a fragolicoltura (fragola e fragolina) nel 2008 si è attestata intorno a 250 ettari. I principali areali coltivati a fragola sono rappresentati dai territori di Marsala, con 130 ettari, di Siracusa, 60 ettari, di Maletto, in provincia di Catania, con 30 ettari. Inoltre, nei Nebrodi complessivamente circa 30 ettari sono investiti a tale colturale e nell’areale di Sciacca oltre 20 ettari sono coltivati a fragolina. Pur essendo solo il 10% circa dell’intera superficie nazionale, ciò che pone la nostra isola in una condizione di prestigio a livello nazionale, con conseguenti risvolti economici, è la produzione anticipata di qualità che si riesce ad ottenere. In Sicilia, la fragola si coltiva in ambiente protetto, prevalentemente in tunnel. I tecnici delle Soat del dipartimento Interventi infrastrutturali dell’assessorato Agricoltura e Foreste, nelle zone di Mazara del Vallo-Marsala, Bronte, Brolo e Sciacca, con il coordinamento scientifico del dipartimento di Agronomia dell'Università di Palermo, hanno realizzato dei campi per lo sviluppo e la promozione del vivaismo fragolicolo con produzione di piante fresche e cime radicate, campi collaudo di liste varietali (si è oggi alla ricerca di varietà con caratteristiche organolettiche superiori) e prove di confronto geodisinfestanti chimici e solarizzazione per ridurre l’impatto ambientale ed ottenere un prodotto con assenza di residui chimici, sfruttando l’energia del sole. La messa al bando del bromuro di metile imposta dal recepimento del protocollo di Montreal con Reg. Cee 2037/2000, ha comportato la necessità di cercare tecniche alternative. Infatti, grazie alle particolari condizioni pedoclimatiche della zona e alle innovazioni di processo, si è riusciti ad ottenere un prodotto dalle buone caratteristiche qualitative e caratterizzato da un ampio calendario di commercializzazione che adeguatamente valorizzati possono essere dei punti di forza nei mercati nazionali ed esteri.

GLI ALTRI INTERVENTI AL CONVEGNO. ai lavori del VII Convegno nazionale "“La Fragola presente e futuro”", nella gremita sala conferenze del Complesso San Pietro, si sono dati appuntamento ricercatori, studiosi, docenti, tecnici ed operatori provenienti da diverse regioni d’Italia e da una decina di Paesi esteri: obiettivo dell’incontro, delineare lo scenario attuale e le prospettive di sviluppo della fragolicoltura italiana. E ciò, tenendo conto che la Sicilia ricopre un ruolo importante nel settore, contribuendo a fare della fragola “made in Italy” un punto di forza per la competitività e la redditività delle imprese che vi operano.” "Ringrazio l’'Assessore La Via per avere indicato Marsala quale sede di questo appuntamento internazionale -  ha sottolineato il sindaco Renzo Carini nel suo saluto d’' apertura del Convegno -  il ruolo di questo territorio nel settore fragola è oggettivamene riconosciuto e, pertanto, ritengo che la Sicilia mostra oggi un biglietto da visita di tutto rispetto ai numerosissimi partecipanti convenuti a Marsala”". Nel corso del suo intervento, il sindaco Carini ha altresì comunicato che la fragola e la fragolina di bosco di Marsala hanno ottenuto il riconoscimento De.Co. (Denominazione comunale di origine), un marchio comunale che ha l’obiettivo di tutelare la qualità e l’esportazione dei prodotti con disciplinari di produzione deposiati. E della fragola come prodotto d'’eccellenza in provincia ha pure parlato Pino Pace, presidente della Camera di Commercio di Trapani: "“Ben vengano iniziative come questa - ha affermato Pace - ma occorre puntare di più sulla sinergia dei comparti per superare la crisi e aiutare le imprese nella produzione e commercializzazione”".