Nel corso dell’incontro è emerso che nessuna imposizione sul prezzo del pane più essere adottata dall’Unione dei panificatori e che il prezzo di questo elemento di primaria necessità , deve assolutamente essere libero. In particolare ogni produttore, nel pieno rispetto delle norme della libera concorrenza che regolano la vendita del pane, potrà indicare il proprio prezzo di vendita. ? infatti emerso che non potrà essere effettuato nessun aumento concordato congiuntamente dall’Associazione di Categoria perché ciò viola le regole che disciplinano la materia e la libera concorrenza.In tal modo ogni acquirente potrà liberamente scegliere sulla base del prezzo e della qualità . Fra le altre cose, nel corso
del tavolo tecnico, è anche emerso che l’aumento della materia prima del pane e cioè la farina, ha un prezzo (18 centesimi) pressoché uguale a quelli di venti anni addietro.
All’aumento del prezzo del pane si è di recente opposto il Sindaco Carini, cambiando atteggiamento rispetto ad un'iniziale condotta di assenso nei confronti delle richieste dei commercianti (chiusura domenicale su tutte).
L'Amministrazione intanto annuncia che continuerà a lottare tenacemente contro l’abusivismo ed abbiamo effettuato controlli repressivi, per tutto il 2008 e nei primi mesi di quest’anno: il Comando dei Vigili Urbani e la Guardia di Finanza hanno multato una decina di panificatori senza licenza, chiudendo e sequestrando, al tempo stesso, i forni non in regola con le norme di legge.