Il funzionario è accusato di avere liquidato a Galfano, tra il 2005 e il 2007, circa 53 mila euro quale compenso per servizi sanitari di pronto intervento a cani randagi, da trasferire, poi, nella struttura della Ri.ca.ra. a Caltanissetta. Le somme, però, furono corrisposte senza negoziazione, né lettera di incarico del Comune che formalizzasse il rapporto, stabilendo modalità di espletamento e costi del servizio. Secondo la Procura, Fazio procurò a Galfano un «ingiusto v
antaggio patrimoniale», o avrebbe arrecato un «danno» ad un altro ambulatorio veterinario («Fiorino e Sciacca») che aveva dato la disponibilità all'espletamento del servizio. A condurre l'indagine è stata la Guardi Di Finanza. «Appena insediato - afferma il sindaco Carini - ho accelerato l'iter per l'apertura del canile e adesso nessun randagio viene trasferito a Caltanissetta». Fazio spiega, invece, che i «fatti si riferiscono a cani vittime di incidenti o a cuccioli abbandonati portati da guardie ambientali o vigili urbani presso le due realtà assistenziali». Il funzionario dice di essersi «limitato a pagare servizi per prestazioni di pronto intervento, come impone una legge regionale». A difendere Fazio e l'avvocato Paolo Paladino, mentre legale di Galfano è Giacomo Lombardo.
Antonio Pizzo