E' questa una delle priorità che il presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Trapani, Giuseppe Morfino, insieme alla Commissione medica ospedaliera, indica per rilanciare il servizio assistenziale nel territorio nella lettera indirizzata, tra gli altri, all'assessore regionale alla Sanità ai senatori e ai deputati nazionali e regionali eletti nei collegi trapanesi.
Tra le proposte principali per raggiungere questo obiettivo vi è “l'apertura, nelle strutture più qualificate, di nuove e indispensabili unità operative, quali le Neurochirurgia, la Chirurgia toracica, la rete Oncologica con radioterapia e Medicina nucleare, Chirurgia vascolare, Cardiochirurgia, Chirurgia vertebrale, Stroke unit, Endoscopia interventistica, Endocrinologia e Chirurgia maxillo- facciale”.
Insieme all'apertura di nuovi reparti, l'Ordine dei medici suggerisce, inoltre, il “potenziamento di alcu
ne specialità, come la cardiologia, e la riorganizzazione dei piccoli ospedali (Alcamo, Salemi e Pantelleria) per consentire, in tal modo, la realizzazione della continuità assistenziale tra medicina ospedaliera e territoriale, intesa come gestione di patologie croniche riacutizzate, lungodegenza, hospice e servizi di riabilitazione con degenza neuro-motoria, ortopedica, cardiologica e respiratoria”.
“In quest'ottica si inserisce - dice Morfino - la salvaguardia dell'Ospedale Sant'Antonio Abate, potenziandone il suo ruolo provinciale, e la valorizzazione delle nuove strutture di Castelvetrano e Marsala, in attesa della ristrutturazione dell'Ospedale di Mazara del Vallo. Inoltre - prosegue - il processo di riorganizzazione delle strutture ospedaliere richiede scelte di diversificazione per livelli di specializzazione tra strutture che siano in grado di coniugare qualità, sostenibilità, innovazione e sicurezza degli utenti. L'offerta sanitaria del territorio deve tendere ad eliminare gli sprechi e i doppioni. In questa provincia non servono certamente sei reparti di Chirurgia generale, sei reparti di Medicina, sei di Ortopedia e altrettanti di Ginecologia/ostetricia”.
Per la Commissione Medicina Ospedaliera dell'Ordine dei Medici “se la provincia non venisse dotata di reparti specialistici, indispensabili per un'adeguata assistenza, la presenza di un aeroporto funzionale determinerebbe una ulteriore e inevitabile fuga dell'utenza verso le strutture specialistiche fuori dalla Regione, con un aggravio della spesa sanitaria regionale di circa 20 milioni di euro”.
“Nel formulare le scelte - sottolinea Morfino - occorre analizzare la mobilità sanitaria intraregionale ed extraregionale in partenza dalla provincia di Trapani. Da un'analisi dei dati epidemiologici - rileva - si evidenzia nel nostro territorio una netta prevalenza di malattie cardiovascolari, oncologiche e di patologie ortopediche. Per queste ultime due patologie - conclude - la maggior parte dell'utenza, per curarsi, è costretta a recarsi altrove con un aumento dei costi sia per gli utenti stessi che per la Regione Sicilia”.