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12/05/2009 05:19:27

Alberto Di Girolamo: "Di infarto si può anche non morire. Vi spiego perchè"


Parla di prevenzione?
Non solo, parlo anche di pronto intervento: non bisogna aspettare, ai primi sintomi è necessario intervenire.

La prevenzione è comunque importante.
Con la dieta mediterranea il rischio di infarto si abbassa del 70%.

E’ la nostra dieta…
….che purtroppo oggi abbiamo abbandonato, perché scopiazziamo altri stili di vita dannosi. Invece la sana alimentazione è importante: mangiare tanto pesce, legumi, verdure, l’olio extra vergine di oliva.

Evitare di fumare…
Certo! Soprattutto tra i giovani. Lo sapere che i nostri infartuati tra i 30 e i 40 anni sono tutti fumatori? Il fumo è tra le prime cause di infarto.

Lei aggiunge anche che ai primi sintomi di un infarto si può intervenire con successo.
Si, purtroppo non è una scoperta recente. Si sa. Peccato che però questo messaggio alla gente ancora non è arrivato, ed è per questo che ho deciso di creare attenzione sulla cosa. Molti pazienti ancora oggi arrivano al pronto soccorso quando è troppo tardi.

Quando è troppo tardi?

Quando già sono passate 3 – 4 ore dalla manifestazione dei primi sintomi dell’infarto.

Ci spieghi meglio.
L’infarto è tecnicamente l’occlusione di una coronaria. Se chiude per diverse ore le cellule muoiono e i danni sono irreversibili.

Se invece è preso in tempo?
Si interviene con farmaci trombo litici che aiutano l’arterie o con l’angioplastica. E si vive.

Quali sono i sintomi classici dell’infarto?
Un dolore forte allo sterno, anche agli arti superiori e all’arto sinistro in particolare. A volte si aggiunge un dolore infroscapolare e alla mandibola, con sudorazione e un senso di malessere diffuso.

Molti dicono: ho i sintomi, chiamo il 118, ma quelli non vengono….
Bisogna chiamare comunque, non è una scusa. Sappiamo in Sicilia come vanno le cose, ma è il tempo decisionale quello ad essere critico, non il tempo di arrivo dei mezzi.

Perché spesso chi ha i sintomi non chiama i soccorsi?
Per tante ragioni. Chi è anziano magari si preoccupa di disturbare i figli, chi è colpito di notte pensa a qualcosa di passeggero, poi si chiama il medico quando è già tardi, il medico consiglia la visita di un cardiologo….

E invece bisogna chiamare subito.
Già. Nel peggiore dei casi si interviene con un defibrillatore.

Come giudica la riforma del sistema sanitario regionale varata dal Governo Lombardo?
Buona nelle intenzioni. Purtroppo, siamo in Sicilia, e molte cose si sono complicate strada facendo. Vedremo dal primo settembre, quando entrerà in vigore, cosa succederà.

E dell’ospedale di Marsala che non apre mai? E’ normale che si debba arrivare ad un’ordinanza di sgombero del Sindaco per chiudere il San Biagio e aprire il nuovo ospedale?
No. Non è normale che questo ospedale non sia ancora aperto. Nel 2002 io con altri cittadini raccolti 10.000 firme per chiedere l’apertura dell’ospedale. Non servirono a nulla e sono passati altri sette anni, con un grave danno per i nostri malati.

Di chi è la colpa?
Dei nostri politici, e di tutti quei cittadini che non riescono a difendere i loro diritti e non si interessano per avere quanto è loro dovuto.

Noi abbiamo lanciato la proposta di non fare alcun festeggiamento quando aprirà l’ospedale nuovo
.
Non c’è nulla da festeggiare. Troppe promesse e troppe campagne elettorali sono passate, troppe passerelle sono state fatte….

Che modello di gestione immagina per questo complesso?
Spero che ci sia l’accortezza di creare nel territorio una rete di strutture ospedaliere ognuna specializzata in un ambito diverso: Marsala, Trapani, Mazara, Castelvetrano, ognuna con un servizio di punta tra cardiologica, oncologia, ad esempio, o ortopedia, e altro, per dare realmente un servizio a tutti i cittadini.