Rita Bernardini, presidente dell’associazione Nessuno tocchi Caino, è intervenuta sull’inchiesta sulle torture al carcere di Trapani, denunciando non solo le violenze emerse, ma anche le gravi condizioni strutturali e umane degli istituti penitenziari italiani.
"Il carcere di Trapani lo abbiamo visitato tante volte e ogni volta abbiamo segnalato al Dap lo stato di degrado in cui si trovava quel carcere. Le carceri sono criminogene. I primi luoghi che visitiamo sono quelli dell’isolamento," ha dichiarato Bernardini. "L’ultima volta che sono andata al carcere di Trapani ero accompagnata dal dottor Roberto Piscitello, e anche lui, vedendo il degrado e l’abbandono umano in cui versa quella struttura, è rimasto sconvolto."
Secondo Bernardini, la situazione di Trapani riflette una crisi strutturale che investe molti istituti penitenziari in Italia: "Serve un intervento serio. Bisogna incidere sul sovraffollamento: in Italia abbiamo il 133% di sovraffollamento e una carenza di 18 mila agenti di polizia penitenziaria. La situazione è fuori controllo, e questo rende più difficili anche le sanzioni contro le condotte illecite."
La presidente dell'associazione che si occupa dei diritti dei detenuti ha puntato il dito contro quella che definisce una "propaganda dell’odio": "C’è una propaganda continua contro chi viene considerato scarto umano, persone che invece, secondo la Costituzione, dovrebbero essere reinserite nella società. Ma così si diffonde odio e insicurezza tra i cittadini. Le condizioni delle carceri rendono peggiori le persone che vi escono, anziché migliorarle."
Bernardini non risparmia critiche al governo e alle istituzioni: "Il viceministro della Giustizia Delmastro ha parlato in modo che definire incredibile è poco, quasi godendo del fatto che il detenuto non ha respiro. Ma l’insicurezza non è determinata dai detenuti: è determinata dalle condizioni delle carceri. Ci sono persone che in carcere non dovrebbero stare, ma che andrebbero curate."
Infine, Bernardini ha ricordato il disegno di legge, presentato insieme a Roberto Giachetti, per incidere sul sovraffollamento: "Il governo ha fatto finta di approvarlo, ma la verità è che non c’è mai stata una reale volontà di cambiare. Intanto, i numeri parlano chiaro: quest’anno non ci sono mai stati così tanti morti in carcere."