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17/06/2009 08:27:07

Edilizia: ecco la mappa delle opere cantierabili

nazionale indetta dai sindacati per i “cantieri sottosoglia”, quelli cioè che per il piccolo importo non sottostanno a procedure complicate .
LE MANIFESTAZIONI. Il 19 giugno a Palermo gli edili della Fillea terranno un presidio alle ore 10 sul Ponte Corleone; sempre il 19 manifestazione al porto di Pozzallo e attivo a Caltanissetta; il 20 a Catania ci sarà un sit- in davanti all’ispettorato del lavoro per sottolineare la protesta contro l’aumento nella provincia degli incidenti sul lavoro.

LE RICHIESTE DELLA CGIL. “I nostri principali interlocutori – ha detto oggi in una conferenza stampa Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil siciliana – sono la Regione, i Comuni, le Province. Alla prima – ha aggiunto – chiediamo un tavolo con tutti i soggetti interessati, che partendo da una ricognizione delle opere cominci, una per una, a sbloccarle”. Ricognizione che il sindacato dal canto suo ha già avviato. “Ci sono le opere che riguardano la viabilità secondaria – ha specificato Salvo Giglio, segretario generale della Fillea Cgil siciliana – il decoro urbano, la messa in sicurezza, la prevenzione antisismica, il territorio in genere”.

LE OPERE CANTIERABILI. Nel dettaglio la Fillea ha identificato il porto di Pozzallo, finanziato con 1 milione e 300 mila euro, già col progetto definitivo ma bloccato perché la Regione non ha conferito l’area alla Provincia. Ancora: la rotatoria di Lentini, per la quale sono disponibili 2 milioni e 250 mila euro; il Ponte Corleone, a Palermo, con copertura finanziaria di 14 milioni e 500 euro, opera sospesa dal 2007 perché la ditta non era idonea; la scuola a emissioni zero a Tremestieri, Messina, finanziata con 4 milioni e sempre a Messina il recupero della rada S.Ranieri (215 milioni dispobili e progetto definitivo); il parcheggio di piazza Pirandello ad Agrigento, già con progetto esecutivo e nella stessa città la riqualificazione del quartiere Fontanelle per la quale sono a disposizione 4 milioni; il liceo classico di Enna, finanziato con 883 milioni, ma bloccato perché il ministero non ha ancora autorizzato il mutuo con la cassa depositi e prestiti ; il porto di Catania, per il quale sono disponibili 21 milioni e 490 mila euro.

“Si tratta tutte di opere, qualcuna anche di importo maggiore – hanno specificato Maggio e Giglio – che oltre a dare ristoro a una categoria che nell’ultimo anno ha perduto 15 mila posti di lavoro dopo i 20 mila dell’anno precedente, e sta subendo una caduta del salario, delle ore lavorate e dei livelli di sicurezza, servirebbero a riqualificare il territorio e le città di una regione che conta un gap infrastrutturale del 50 per cento rispetto al resto del paese”. Cgil e Fillea hanno sottolineato che gli investimenti nelle infrastrutture sono diminuiti in media del 20 per cento al Sud e aumentati del 51 al Nord, mentre “per quanto riguarda la legge obiettivo, dal 2001 il 77 per cento delle risorse è stato speso al Nord, il 13 al Centro, solo il 10 nel Mezzogiorno”. E ancora, che nel 2007 “per inadempienze sono andati perduti 350 milioni di euro per le strade provinciali”. Le gare in genere sono state decurtate del 50 per cento, per quantità e per importo, l’edilizia privata è ferma con ricadute anche sui settori cemento, ferro, laterizi. “Il trend va invertito - hanno concluso Maggio e Giglio - e questo è possibile cominciando dalle piccole opere, ma strategiche, per le quali chiediamo che siano garantire la qualità, la sicurezza dell’opera e dei lavoratori”.