Il sindacato ANIA (Associazione Nazionale Inquilini ed Assegnatari) lancia l’allarme sull’emergenza abitativa che affligge la Sicilia e denuncia la carenza di politiche adeguate per affrontare il problema.
L’ANIA sollecita i Sindaci delle principali città siciliane e la Regione a elaborare un ambizioso piano casa regionale. Tra le proposte avanzate, spiccano progetti di riqualificazione urbana che includano il recupero di edifici abbandonati e la costruzione di nuovi complessi residenziali pubblici.
“La questione abitativa nelle città siciliane – dichiara il sindacato – è una crisi strutturale che si aggrava di anno in anno. Decenni di inazione politica hanno portato a una situazione insostenibile, in cui migliaia di famiglie vivono in condizioni precarie, senza prospettive di accesso a soluzioni abitative dignitose”.
Dati preoccupanti sull’abitazione in Sicilia
Nel 2023, il 5,8% della popolazione siciliana viveva in condizioni di grave deprivazione abitativa, un dato che supera la media nazionale del 5,2%. Inoltre, il costo dell’abitazione ha inciso per oltre il 42% del reddito disponibile per l’8,2% dei siciliani, contro una media italiana del 6,6%.
Le conseguenze di questa crisi sono evidenti: Sfratti in aumento: Nel 2023 sono stati emessi oltre 2.000 provvedimenti di sfratto, con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente; Esecuzioni drammatiche: Le richieste di esecuzione di sfratti sono salite del 236%, e gli sfratti eseguiti con l’intervento della forza pubblica sono aumentati del 268%.
Palermo, quinta città italiana per popolazione, riflette in pieno la crisi abitativa. Nella città, oltre 2.700 famiglie attendono un alloggio di edilizia residenziale pubblica, ma non esistono sufficienti risorse per soddisfare queste richieste. Inoltre, circa 500 persone vivono in strada senza alcuna prospettiva di reinserimento sociale. Negli ultimi anni, la gestione dei beni confiscati è stata una delle poche risposte concrete all’emergenza abitativa a Palermo, ma i numeri sono irrisori: appena 13 alloggi assegnati in una città con oltre 800.000 abitanti.
Le cause della crisi
L’ANIA individua diversi fattori che contribuiscono a questa emergenza: La mancanza di case popolari in rapporto alla domanda crescente; L’elevato tasso di disoccupazione che rende difficile l’accesso a un’abitazione dignitosa; L’esplosione del fenomeno degli affitti brevi, che ha portato a un aumento vertiginoso dei costi degli affitti.
L’ANIA propone interventi strutturali e concreti: Costruzione di nuovi alloggi sociali e recupero di edifici abbandonati; Riqualificazione urbana di interi quartieri dei centri storici; Definizione di un piano casa siciliano capace di affrontare la crescente domanda abitativa e garantire soluzioni a lungo termine.
"È indispensabile – conclude il sindacato – che i Sindaci e la Regione si attivino immediatamente per elaborare politiche strutturali in grado di arginare questa crisi e restituire dignità abitativa a migliaia di cittadini siciliani".