Trapani dedica un mese intero alla celebrazione del corallo, simbolo millenario della sua identità artigianale e culturale. Con la manifestazione “Il corallo, anima di Trapani”, la città rivive la storia di una tradizione che, a partire dal XV secolo, l'ha resa celebre nel bacino del Mediterraneo, trasformandola in uno dei principali centri di lavorazione del prezioso corallium rubrum.
Un ricco calendario di eventiL’iniziativa, organizzata dalla Biblioteca Fardelliana e dal Comune di Trapani, con il supporto dell'Assessorato delle Autonomie Locali della Regione Siciliana, offre un ampio programma di eventi culturali che si protrarranno fino all’8 gennaio. La rassegna ha preso il via presso la Biblioteca Fardelliana con la conferenza “Il corallo: arte e tradizione - Guardare al futuro pensando al passato”. Tra gli interventi, spiccano quelli di studiosi di fama come Maria Concetta Di Natale, presidente della Fondazione Sicilia, e Daniela Scandariato del Museo Regionale Agostino Pepoli.
Un momento clou è stato l’evento multidisciplinare nel Complesso Monumentale San Domenico, dove il maestro corallaro Platimiro Fiorenza, riconosciuto dall’UNESCO tra i Tesori Umani Viventi, ha presentato i suoi preziosi gioielli. L’arte del corallo si è fusa con la musica e il teatro grazie alle esibizioni della cantastorie siciliana Sara Cappello e alle suggestive proiezioni di video mapping intitolate “Riflessi di Corallo”.
Un itinerario tra arte e tradizioneL'itinerario culturale prevede la visita ai presepi in corallo esposti nelle vetrate di Palazzo Milo, alle storiche botteghe artigiane – tra cui Rossocorallo, Coralli e Preziosi Graffeo, Damiano, e la Gioielleria Fiorenza dal 1921 – e al Museo Regionale Agostino Pepoli, che custodisce una delle collezioni più prestigiose di arte del corallo al mondo. Tra i capolavori esposti spiccano la Montagna di Corallo (1570), il Tempio di Santa Rosalia (1631) e la Lampada Bavera (1633).
Il corallo, tra leggenda e storiaLa leggenda vuole che il corallo sia nato dal sangue della Gorgone Medusa, trasformando le alghe marine in rami rosso fuoco. Oltre al mito, però, il corallo ha profondamente segnato la storia e l'economia di Trapani. Nel XVII secolo, la città vantava ben 25 botteghe artigiane nella storica Via dei Corallari, un luogo dove maestri artigiani trasformavano il materiale grezzo in autentici capolavori, richiesti dalle corti di tutta Europa.
Un patrimonio da tutelareL’arte del corallo continua a essere viva grazie ai maestri artigiani e alle nuove generazioni che ne apprendono i segreti. Il lavoro del maestro Fiorenza, che ha realizzato opere come la Madonna donata a Papa Giovanni Paolo II, dimostra come questa tradizione si evolva, rimanendo un simbolo di Trapani e della Sicilia.
Un futuro sostenibileLa manifestazione non si limita a guardare al passato, ma punta a valorizzare il corallo anche come risorsa culturale ed economica per il futuro. L'arte, la tradizione e la sostenibilità diventano così i pilastri di un percorso che vuole celebrare e proteggere un patrimonio unico nel suo genere.
“Il corallo, anima di Trapani” è più di un omaggio a un’eccellenza artigianale: è un invito a riscoprire e preservare una parte fondamentale dell'identità culturale e storica di Trapani, proiettandola verso il futuro.