La relativa sentenza n°925 del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) è stata pronunziata proprio in questi giorni ed ha stabilito che l’alunna con disabilità deve avere tutta l’assistenza e il supporto necessario previsto dal Programma Educativo Individualizzato (Pei), anche in presenza di difficoltà economiche da parte dell’Amministrazione competente. Tale sentenza è l’ennesima di una serie di giudizi di questo tipo che, emessi dai Tribunali di tutta l’Italia, condannano sistematicamente la Pubblica Amministrazione.
Questa, pur avendo dinnanzi una legislazione che afferma il diritto allo studio, di fatto nega con decurtazioni e tagli analoghi a quelli subiti dall’alunna disabile di Villabate – per problemi discendenti da una sempre maggiore esiguità delle risorse economiche - la frequenza scolastica agli alunni disabili, disconoscendo implicitamente la specifica legislazione esistente. Per altro, questa sentenza, emessa recentemente in quest’anno 2009, recita che anche in presenza di difficoltà economiche, quanto stabilisce la legge sull’area della disabilità, per quanto riguarda l’integrazione,deve essere rispettata.
Anche il Comune di Villabate è stato chiamato in causa, poiché non ha fornito, come previsto dalla legge, l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione, che è, in ogni caso, una valida integrazione al lavoro svolto dal docente specializzato: pertanto le due figure professionali potrebbero integrarsi a vicenda all’occorrenza, coprendo il monte-ore necessario e previsto dal Pei.
Indubbiamente sentenze di questo tipo sono una soddisfazione; in primo luogo, per i diretti interessati, per le loro Associazioni e per tutto il mondo della disabilità, ma sono, contemporaneamente, una sconfitta della politica, intesa come strumento al servizio della collettività, delle Istituzioni e di tutta l’area, che in modo diretto od indiretto, si occupa della scuola.
Il meccanismo giudiziario correttamente emette le sentenze per un danno o per la lesione del diritto di una singola persona, quindi, anche se esse costituiscono dei precedenti e formano una corposa letteratura, non possono estendersi a coloro che non hanno ancora iniziato il procedimento giudiziario; quindi, queste sentenze, che per altro vengono emesse dopo mesi dal fatto avvenuto e denunciato, per il quale è più facile avere un risarcimento rispetto al ripristino delle condizioni di “normalità” richieste, lasciano qualche perplessità, poiché nei successivi anni scolastici si dovrebbe ricominciare da capo, se la situazione dovesse presentasse di nuovo condizioni che prefigurano ancora una volta condizioni che prefigurano una lesione del diritto.
Ovviamente, l’intervento giudiziario dovrebbe costituire un impulso per l’Amministrazione scolastica e per l’Amministrazione comunale a comportarsi in modo diverso, prevedendo per tempo, per tutte le ore stabilite la presenza del docente specializzato e l’assistenza specialistica, utilizzando assistenti per l’autonomia e la comunicazione.
La situazione scolastica, come ampiamente riportato dagli organi di informazione, per l’anno scolastico 2009-2010, sarà ancora più grave, poiché la riduzione del personale scolastico sarà più netta rispetto all’anno appena trascorso.
E questo colpirà, inevitabilmente, soprattutto in Sicilia, gli alunni con disabilità, poiché i docenti specializzati impiegati saranno insufficienti, rispetto alle esigenze, per cui si riscontreranno sempre di più dei casi, in cui sarà più evidente la negazione del diritto all’integrazione ed all’istruzione.
Sarebbe necessario che il Ministero riveda la propria programmazione per evitare ulteriori disagi per l’anno scolastico prossimo; ma se ciò non si verificasse, come è probabile, è auspicabile un intervento diretto della Regione siciliana, anche utilizzando, allo scopo di facilitare l’impiego dei docenti specializzati in misura sufficiente, rispetto agli alunni con disabilità, iscritti nelle suole di ogni ordine e grado della Sicilia, alcune somme derivanti dai fondi sociali europei.
In questa condizione è fondamentale, però, che sull’area della disabilità, con particolare riguardo alla scuola, ci sia una forte programmazione organica e globale, che coinvolga anche gli Enti Locali, che devono fornire, tra le altre cose, l’assistenza specialistica, che è uno strumento operativo indispensabile per eliminare, o attenuare, le difficoltà ed i disagi, vissuti attualmente dagli stessi alunni con disabilità.
Del resto, sarebbe molto meglio uniformarsi alle linee di indirizzo, alla programmazione e agli attuali dettati normativi sull’integrazione scolastica, anziché dover arrivare – anche se a distanza di tempo - all’emissione di sentenze giudiziarie contro le Istituzioni che, non solo evidenziano che il loro operato è caratterizzato dal mancato rispetto di disposizioni legislative, dal disconoscimento delle stesse per calcoli o difficoltà di bilancio, ma anche comportano ulteriori esborsi finanziari per i risarcimenti; questo non ha nulla a che vedere con la garanzia, che si deve dare ai cittadini, ed in particolare modo, a quelli più deboli, sulla tutela dei loro diritti e sull’assicurazione per migliorare la qualità della loro vita.