dall'assessore regionale ai Beni culturali Gaetano Armao, e dal soprintendente del Mare, Sebastiano Tusa. Commenta Armao: "Il nostro mare continua a restituire reperti di grande valore, ennesima dimostrazione di una stratificazione culturale di cui andare fieri e Gela e' un faro puntato sulla ricerca archeologica". Peraltro l'area di mare prospicente e' stata una zona di approdo e naufragio in differenti periodi. Basti ricordare il relitto 1 di Gela, una nave greca databile al V sec. a.C il cui recupero e' avvenuto anni fa. Nello stesso spazio di mare sono stati segnalati anche altri relitti, almeno tre, che la Soprintendenza del Mare intende esplorare. E in stretta collaborazione con Guardia di finanza, Nucleo Tutela Patrimonio culturale dei carabinieri e Guardia costiera, ha iniziato l'opera di ricognizione dei fondali gelesi. La Soprintendenza del Mare ha spinto affinche' l'Italia impedisse che, presso il tribunale di Tampa (Florida), la societa' di cercatori di tesori Odissey ottenesse il diritto di saccheggiare il relitto dell'Ancona. Dice il soprintendente Sebastiano Tusa: "Il piroscafo Ancona giace a circa 700 metri di profondita' tra la Sicilia, la Tunisia e la Sardegna. Fu affondato da un sommergibile austriaco nel 1915 e, nella sua corsa verso gli abissi, porto' con se' molti nostri corregionali poveri emigranti e circa 50 barili pieni d'oro. Le autorita' consolari hanno opposto ricorso ottenendo una proroga per la definizione del caso: "Non possiamo permettere che una nave italiana cimitero di guerra sia profanata e derubata". Conferma Armao: "Interverro' con il sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Scotti, per sostenere l'iniziativa della Soprintendenza del Mare". Ribadito l'impegno a incrementare le operazione di ricerca e tutela dei beni culturali che giacciono in acque territoriali. "Lo faremo attraverso intense e proficue collaborazioni con i Paesi rivieraschi", dice Armao che conclude confermando la la volonta' della Regione di costituirsi parte civile in tutti i processi in cui vengano perseguiti reati connessi al trafugamento e al depauperamento del patrimonio artistico e storico, impegno da trasformare in legge.