comparto agricolo a seguito del crollo dei prezzi alla produzione dovuto alla concorrenza sleale di derrate agricole provenienti dall’estero, spesso di scarsissima qualità e in cattivo stato di conservazione, come è stato dimostrato nel corso dei controlli effettuati dalla Guardia di Finanza nel corso della mobilitazione, a partire da lunedì 27 luglio, procederanno al licenziamento della manodopera agricola in forza presso le proprie aziende, momentaneamente per un periodo di sette giorni. Si tratta di un ulteriore gesto dimostrativo, che segue quello altrettanto clamoroso della richiesta di cancellazione dall’albo delle imprese agricole, effettuata come si ricorderà in data 20 luglio u.s. da parte dei Presidenti delle Sezioni comunali della Coldiretti e dell’intero Consiglio Direttivo Provinciale della Federazione (tra i richiedenti risultano, Giuseppe Triolo, presidente provinciale della Coldiretti di Trapani e componente della Giunta Esecutiva dell’Ente Camerale, nonché Vincenzo Cruciata, vice-presidente provinciale di Coldiretti e componente del Consiglio Camerale, i quali sono già pronti ad ufficializzare nei prossimi giorni le dimissioni dalle suddette cariche camerali).
“Ormai il quadro è molto chiaro - afferma Giuseppe Triolo, presidente della Coldiretti trapanese – se qualcuno ancora nutriva dubbi sulle nostre continue denunce circa i fiumi di prodotti agricoli di provenienza estera che quotidianamente si riversano in Italia e vengono spacciati per prodotti nazionali, dopo questi quattro giorni li ha assolutamente sedati. Questa volta, però, è successo un fatto importantissimo: a fermare i tir alla frontiera, al fianco dei finanzieri e del nostro presidente confederale, Sergio Marini, c’era personalmente il ministro dell’Agricoltura Zaia. Non ci sono più alibi, quindi, ci aspettiamo un immediato intervento che inasprisca i controlli sulla effettiva destinazione dei prodotti importati, dal momento che per la quasi totalità degli stessi, una volta entrati nel nostro Paese e confezionati, non se ne trova più traccia. La decisione di procedere ai licenziamenti – conclude Triolo – assunta dalla Coldiretti di Trapani, vuole richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul fatto che il comparto provinciale soffre, non solo di questi enormi danni dovuti alla concorrenza sleale sul piano dei prezzi, ma anche di tutta una serie di ritardi accumulati dalla Regione Siciliana nell’erogazione dei fondi destinati alle imprese agricole, nonché alla pesantezza della situazione nel settore vitivinicolo”.