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28/07/2009 05:36:56

Sequestrate le apparecchiature al reparto di radiologia del San Biagio: non diagnosticavano i tumori.....

A seguito di una perizia disposta dalla magistratura, infatti, si è scoperto che le apparecchiature non sarebbero in grado di accertare la presenza di eventuali patologie (solo masse tumorali molto estese erano rilevate da monitor e lastre), ma l'esposizione alle radiazioni avrebbero anche procurato danni ai pazienti. Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip presso il Tribunale di Marsala, che ha accolto la richiesta della Procura. L'indagine era stata avviata nell'estate dello scorso anno a seguito di una denuncia presentata da alcuni operatori sanitari dello stesso reparto di Radiologia. Già allora, dopo un primo controllo da parte della Guardia di finanza, erano emerse alcune irregolarità, tra cui l'omesso giudizio di idoneità all'uso clinico delle apparecchiature e la mancata esibizione della documentazione relativa a pratiche speciali quali l'esposizione riguardante bambini e la Tac. E' stato anche accertato che il professionista esterno nominato dall'Asl 9 di Trapani quale fisico addetto ai controlli delle apparecchiature radiologiche non possedeva i requisiti necessari.

I fatti hanno avuto inizio  in seguito ad una denuncia presentata lo scorso anno alla Procura della Repubblica di Marsala da alcuni operatori sanitari dell’unità operativa di radiologia dell’ospedale San Biagio di Marsala. Nell’estate del 2008 veniva effettuata un’ispezione dalla Guardia di Finanza in servizio presso la Procura della Repubblica di Marsala che si avvaleva di personale tecnico proveniente dall’AUSL nr. 6 di Palermo. Allora furono accertate diverse irregolarità, sanzionate a norma di legge. Tra le inadempienze rilevate, alcune risultarono gravi, e addebitabili al responsabile degli impianti radiologici. Sembra che gli inquirenti accertassero l’omesso giudizio di idoneità all’uso clinico delle apparecchiature e la mancata esibizione della documentazione afferente le cosiddette pratiche speciali. Veniva, inoltre, accertato che il professionista esterno nominato quale fisico addetto ai controlli delle apparecchiature radiologiche non possedeva i requisiti necessari. La Procura della Repubblica di Marsala affidò un incarico dal quale è emerso che un ortoclinoscopio non funzionava secondo i requisiti di legge e l’apparecchio mammografo non era idoneo a fornire diagnosi esatte. Infatti, gli esami radiografici delle due apparecchiature non garantivano né un ottimale risoluzione ai fini diagnostici (falsi positivi e/o falsi negativi) né un’erogazione ottimale di dosi radioattive, rendendo gli esami non solo inutili ma anche dannosi, incidendo concretamente sull’accertamento di patologie nonché sulla salute dei pazienti sottoposti ad esami diagnostici. Ieri il provvedimento di sequestro.